Botta e risposta tra la capogruppo del Pd in Consiglio regionale Alessandra Moretti e l’assessore véneto alla Sanità Luca Coletto. Terna del contendere: il ruolo della nostra regione sul tavolo nazionale della sanità: ora che non ha più il coordinamento, sarà tagliata fuori o avrà le mani più libere per muoversi? «L’uscita del Veneto da ogni ruolo di coordinamento nella Conferenza delle Regioni, con la perdita della guida della Commissione Sanità, rappresenta una sconfitta bruciante perla nostra Regione. Di fatto si è sanato un isolamento ed una insignificanza a livello nazionale del Veneto».
Secondo la Moretti il giudizio è uno solo: «II principale responsabile di tutto questo è Luca Zaia che a forza di usare l’istituzione regionale come arma di scontro politico con il governo, ha messo all’angolo un’intera regione. L’atteggiamento di perenne conflitto con Roma ha prodotto un boomerang micidiale – rileva – che ha umiliato lo stesso ruolo di leadership e di eccellenza che il Veneto oggettivamente deteneva, grazie ai nostri operatori e a quanti lavorano in modo efficiente in questo settore, anche se certamente si può sempre fare di meglio». «Rimanere di fatto fuori dalla Conferenza delle Regioni per un capriccio del presidente», conclude, «è intollerabile e significa non voler prendere parte al processo riformista del Paese. Fuori dai giochi non si tocca palla: le cose si possono cambiare solo se si sta dentro». Coletto ha replicato attaccando la Moretti anche sulla polemica dei finanziamenti elettorali: «A prescindere dalla credibilità che può avere un politico che insiste nel nascondere ai veneti i nomi dei propri finanziatori elettorali, l’ex candidata del Pd alla Presidenza della Regione, dimostra ancora una volta la sua inguaribile sottomissione al renzismo. Non è nostra abitudine mendicare poltrone, per cui bene ha fatto il presidente Zaia a rifiutare incarichi diversi dalla sanità, perché è su questo tema che si gioca buona parte del futuro del welfare». «Moretti – aggiunge Coletto – vorrebbe farci giocare m trasferta una partita truccata e con un arbitro inaffidabile. Non siamo così stupidi. Ci siamo volontariamente tenuti le mani libere per poter combattere con ogni mezzo lecito le nostre battaglie per la nostra gente, come i costi standard che il suo Presidente del Consiglio ha bellamente dimenticato, la lotta agli sprechi andando a incidere dove ci sono realmente, comprese svariate Regioni rosse». «Che cosa voglia dire avere le mani libere – sottolinea Coletto – la Moretti lo capirà a breve, così come capirà quale boomerang si rivelerà aver scippato una funzione di garanzia al Veneto».
L’Arena – 19 settembre 2015