Diciamolo: a dispetto della crisi economica che non smette di mordere i calcagni, qui in Veneto siamo ancora molto ricchi. Tra i più ricchi d’Italia, a dire il vero. Perché in media guadagniamo 20.153 euro all’anno e tutti insieme versiamo più di 13 miliardi di euro in Irpef (Imposta sulle persone fisiche) alle casse dello Stato (a cui si aggiungono altri 3 miliardi di Irap, l’Imposta sulle attività produttive).
L’analisi condotta dagli uffici della Regione sui tre milioni e mezzo di contribuenti veneti – di cui il 47% ha fatto uso del modello 730, il 26% del modello Unico e il 27% del modello 770 – ci dice che il reddito totale supera i 70 miliardi di euro ed è maggiormente concentrato tra i quarantenni che portano a casa il 25% degli introiti (pari a circa 20 miliardi di euro) e gli over 65 che, grazie alle pensioni e alle rendite, detengono il 20% dei guadagni complessivi (14 miliardi).
Non solo. I veneti, rispetto al resto d’Italia, lavorano di più. Da queste parti, nonostante la disoccupazione in aumento, un reddito ce l’ha il 72% della popolazione residente contro il 68% della media nazionale. E le donne non sono da meno visto che firmano il 47% delle dichiarazioni dei redditi.
Dei 70 miliardi totali, circa 56 appartengono ai lavoratori dipendenti che rappresentano l’80% del complessivo dell’Irpef. I professionisti e i lavoratori autonomi invece non superano i redditi da fabbricato con 2 miliardi e mezzo dichiarati contro i 3 delle rendite e degli affitti. Tutti insieme, comunque, partecipiamo al Pil regionale (che ammonta a circa 150 miliardi) con il 9% versando nelle casse dello Stato una media Irpef di 4.628 euro.
All’Irpef ovviamente si aggiunge l’Irap che vale quasi 3 miliardi di euro. L’analisi conferma che il Veneto è un territorio fatto di piccole imprese: dei 445 mila soggetti obbligati al pagamento dell’Irap, più della metà sono piccoli artigiani e piccoli commercianti.
«L’analisi che abbiamo condotto conferma che i veneti sono virtuosi e pagano le tasse – spiega l’assessore regionale al Bilancio Roberto Ciambetti – Non è possibile che le nostre tasse, pagate con il sudore della fronte, vengano continuamente sprecate o dilapidate da uno Stato che non amministra in maniera virtuosa. Non è accettabile che il residuo fiscale (la differenza tra le tasse pagate e quello che rientra sul territorio come servizi) sia in continua crescita e che ogni anno 21 miliardi di euro escano dal nostro territorio per Roma».
Il cuore pulsante dell’economia veneta resta il settore manifatturiero che rappresenta l’11% dei contribuenti e forma un terzo del totale della base imponibile, seguito dalle attività commerciali che coinvolgono il 22% dei contribuenti e rappresentano il 16% della base imponibile.
Anche per questo la ricchezza è abbastanza ben distribuita sul territorio anche se ci sono aree più ricche e aree più povere. Fatta eccezione per Padova e Treviso, che non rappresentano una sorpresa quanto a media pro capite (rispettivamente 26.427 e 26.084), il Comune dove risiedono i più ricchi della regione è Rivamonte Agordino, nel Bellunese, che conta una media di 28.145 euro per ognuno dei 600 abitanti. E visto che la media non dice sempre tutta la verità dai tempi di Trilussa, è probabile che là risieda qualche personaggio del mondo dell’occhialeria, il cui reddito fa schizzare verso l’alto tutto il paese.
Al sesto posto tra i più ricchi del Veneto troviamo, sempre nel Bellunese, Cortina d’Ampezzo seguita da Selvazzano (Padova), Casier e Mogliano (Treviso). Per trovare altri due capoluoghi, Verona e Vicenza, bisogna andare all’11esimo e al 12esimo posto. Per Belluno aspettare il 15esimo e per Venezia, superata da Abano Terme, il 21esimo. In fondo alla classifica invece ci sono gli abitanti di Zoppè di Cadore (Belluno) che superano di poco i 12 mila euro all’anno e quelli di Palù (Verona) e di Villanova Marchesana (Rovigo) che non arrivano a 13 mila. Colpisce invece il fatto che Molvena (dove risiedeva Renzo Rosso) sia scesa alla posizione 260 e Jesolo, località turistica del Veneziano, sia solo al 319esimo posto.
Dividendo i 70 miliardi di base imponibile complessiva per le sette Provincie non ci sono sorprese: Venezia, Padova, Verona e Vicenza viaggiano sui 13 miliardi di reddito, mentre Rovigo e Belluno intorno ai 3 miliardi.
Alessio Antonini – Il Corriere del Veneto – 25 ottobre 2013