Dopo la rivolta dei medici contro «il degrado del Sistema sanitario regionale», che ha visto per la prima volta tutte le sigle sindacali di categoria unite nel puntare il dito contro la giunta Zaia, arriva il grido d’allarme del Tribunale del Malato. «Siamo d’accordo con i contenuti del documento-denuncia dei camici bianchi — dice Giuseppe Cicciù, responsabile veneto — ci auguriamo che la Regione si risvegli dal torpore di prassi enunciative condite di proclami e inizi a considerare la sanità non come un luogo per realizzare convenienze politiche ma una centrale politico-operativa al servizio della gente». Il Tribunale del Malato si affianca ai camici bianchi nel denunciare un sistema ormai non più in grado di tutelare la salute pubblica.
«Abbiamo sollecitato la Regione sulla necessità di organizzare i servizi tenendo conto in modo prioritario dei legittimi interessi dei malati e dei loro familiari — continua Cicciù — e abbiamo messo in evidenza che il 20% della popolazione veneta non accede alle cure per difficoltà economiche, quando le prestazioni a pagamento e i ticket da pagare sono diventati insostenibili. E ancora: una richiesta di visita specialistica su tre rimane inevasa per i tempi di attesa troppo lunghi rispetto alla tipologia diagnostica che invece richiederebbe risposte tempestive. E noi da anni ci battiamo perchè tutti possano accedere alle prestazioni sanitarie, ricevendo risposte tempestive ed efficaci. E dopo tutto questo tempo,durante il quale abbiamo rilevato poca o scarsa attenzione alle nostre proposte — incalza il presidente veneto del Tribunale del Malato — non ci meravigliamo per il documento di denuncia presentato dai medici, che illustra il degrado progressivo della sanità pubblica del Veneto».
E allora l’associazione chiede sia alla Regione che ai medici di privilegiare il rapporto con i cittadini e le loro organizzazioni «per garantire, accanto ai profili di eccellenza della sanità veneta, percorsi terapeutici ed assistenziali che, pur tenendo conto dei bilanci e delle poche risorse, siano in grado di sostenere un pensiero ed un’azione fondati sulla centralità del malato prima ancora della malattia». E’ una presa di posizione forte, che non ha precedenti per l’organo di rappresentanza dei pazienti e che arriva alla vigilia degli Stati generali della Sanità, annunciati dai medici per inizio dicembre a Vicenza.
M.N.M. – Corriere del Veneto – 25 novembre 2014