Quant’è lunga la distanza fra una sponda e l’altra del Canal Grande? Troppo, quando si tratta di misurare i tempi di comunicazione fra Balbi e Ferro Fini, a giudicare dalla protesta inscenata ieri mattina da Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. I rappresentanti dell’opposizione hanno infatti sollevato il caso delle delibere di giunta, che vengono trasmesse al consiglio regionale con notevole lentezza, il che è stato confermato pure dallo zaiano Fabrizio Boron, presidente della commissione Sanità.
La seduta della Quinta era dedicata anche alla formulazione di pareri indirizzati proprio a provvedimenti dell’esecutivo. «Il nostro compito è di indirizzo ma anche di controllo – ha lamentato il dem Claudio Sinigaglia – ma che controllo possiamo fare se le deliberazioni approvate dalla giunta ci arrivano con settimane di ritardo se non solo quando vengono pubblicate nel Bur?». Peraltro possono passare anche mesi prima che i testi appaiano sullo stesso Bollettino ufficiale della Regione: nel numero di ieri, per dire, sono comparse delibere approvate ancora il 23 e 30 dicembre e perfino il 10 novembre dello scorso anno. «A noi – ha aggiunto la pentastellata Patrizia Bartelle – le deliberazioni della giunta servono per poter lavorare e abbiamo bisogno dei tempi necessari per poter approfondire argomenti, scelte che talvolta richiedono non solo una lettura attenta ma anche analisi tecniche per individuare criticità come gli elementi positivi e innovativi. Ma se i documenti ci arrivano troppo tardi, come possiamo svolgere il nostro compito?».
Una domanda presto raccolta dal presidente Boron: «Il problema, che ha una sua fondatezza, è stato esposto nel dibattito consiliare in aula durante la discussione sul Bilancio e l’assessore si è detto ben disponibile ad affrontare e risolvere il nodo. È vero che i consiglieri hanno necessità delle deliberazioni per poter affrontare al meglio i lavori nelle commissioni. Personalmente solleciterò la giunta affinché si giunga a breve a dare una risposta positiva ad una richiesta che è legittima nella sostanza». (a.pe.)
Corriere del Veneto – 17 febbraio 2016