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Veneto. «Esuberi» anche nel pubblico. Il consiglio regionale taglia dirigenti e dipendenti. A partire dalla prossima legislatura

Il consiglio regionale taglia dirigenti e dipendenti, varando una poderosa e radicale revisione della sua pianta organica in ossequio alla spending review ed alla riduzione dei consiglieri prevista a partire dalla prossima legislatura.

Il provvedimento è stato approvato ieri dall’Ufficio di presidenza dopo il via libera dei capigruppo e prende le mosse, come si diceva, da due considerazioni preliminari: la prima è l’incessante attività di riduzione dei costi della macchina amministrativa e politica che ha già portato l’assemblea di Palazzo Ferro Fini a risparmiare 10 milioni di euro dal 2010 ad oggi; la seconda è la constatazione che la riduzione dei consiglieri dagli attuali 60 a 50 (più il presidente) decisa con il nuovo Statuto a partire dal 2015 comporterà giocoforza un minor fabbisogno di dipendenti a supporto dell’attività politica, a cominciare dalle commissioni che oggi contano 5 dirigenti e 20 tra funzionari e dipendenti. Se a questo si aggiunge poi il previsto taglio delle sedi istituzionali da 6 a 4 e quello dei servizi di trasporto avviato negli anni scorsi, ecco che si arriva al ridimensionamento del personale di cui si diceva. In che misura? I dirigenti, che oggi sono 17 ma da pianta organica dovrebbero essere 20, saranno ridotti del 30%, per cui diventeranno 14. Gli altri dipendenti, che attualmente sono 182 (178 di ruolo e altri 4 in comando) su una dotazione prevista di 202, secondo le leggi nazionali di spending dovrebbero essere diminuiti del 10% ma siccome un taglio del genere, leggiamo dalla delibera dell’Ufficio di presidenza, «non produrrebbe alcuna eccedenza di personale», allora si è deciso di elevarlo al 20%, con passaggio da 202 unità a 159. In totale, dunque, vanno eliminate 49 caselle. Il tutto entro il 31 dicembre 2016. Come? Nel Palazzo circolano con (comprensibile) terrore le ipotesi degli esuberi e dei mancati rinnovi dei contratti a termine ma di tutto ciò, almeno nella delibera, non c’è traccia: si parla esclusivamente di prepensionamenti che, uniti al blocco del turnover in vigore dal 2010, dovrebbero dare i risultati sperati senza traumi eccessivi. Il provvedimento varato ieri, in ogni caso, non incide sul personale in forza ai gruppi (già ridotto quando furono rivisti i «costi della politica» l’anno scorso) e all’ufficio stampa.

Corriere del Veneto – 28 dicembre 2013 

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