Gli ingressi nelle liste di mobilità di lavoratori veneti nel primo trimestre di quest’anno sono stati 2.862, cioè il 17,3% di licenziati in più rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, cifra che ha portato lo stock complessivo di soggetti interessati dal provvedimento a 19.911, leggermente inferiore a quello rilevato al 31 marzo 2012. È quanto emerge dal periodico rilevamento effettuato dall’agenzia regionale Veneto Lavoro.
Le crisi aziendali conteggiate nello stesso arco di tempo sono state 416, cioè il 32,5% più numerose dell’anno precedente, per un coinvolgimento di 8.499 addetti (+12,6%). Di questi, la parte più ri levante giunge dalle province di Venezia (2.115) e Treviso (2.101), in cui le aziende entrate in crisi nella prima parte dell’anno sono state, nell’ordine, 88 e 106. Parallelamente, il ricorso alla cassa integrazione è passato dai 22,6 milioni di ore del periodo gennaio-marzo 2012 ai 28,7 milioni del primo trimestre dell’anno in corso, con differenze di andamento che riguardano tuttavia la natura dell’ammortizzatore (ordinaria, straordinaria, in deroga). Nel primo caso l’aumento è stato abbastanza contenuto, passando dai 6,4 ai 7,3 milioni. Per la Cig straordinaria, invece, l’impennata è stata più marcata, facendo registrare più di 12 milioni di ore contro gli 8 abbondanti del 2011. Per la Cassa in deroga, applicata alle imprese di minori dimensioni, l’aumento è stato dagli 8 milioni del primo trimestre 2012 ai 9,3 di quest’anno, nonostante sia necessaria una riflessione sulla quota di ore davvero usate rispetto alle autorizzate. Il dato, fra gennaio e marzo, è stato appena del 17%, contro il 48% dell’anno precedente e gli indicatori via via più elevati che si riscontrano con il retrocedere negli anni, fino al 77% del 2008. Per gli osservatori, il fenomeno rispecchia la scelta delle aziende di «cautelarsi» rispetto a un possibile peggioramento del quadro generale.
Gianni Favero – Corriere del Veneto – 16 maggio 2013