Dopo la provocazione di Leonardo Padrin (Pdl), l’iter per l’approdo in giunta della riorganizzazione della sanità veneta sembra aver subìto un’accelerazione. Sullo sfondo le frizioni tra Pdl e Lega
Dopo la provocazione di Leonardo Padrin (Pdl), che sul suo sito ha innescato un contatore per scandire al secondo quanti euro sarebbero risparmiati o spesi meglio in Veneto se fossero applicati il nuovo Piano sociosanitario e le relative schede ospedaliere e territoriali (ieri sera segnava 6,6 milioni di euro), l’iter per l’approdo in giunta della riorganizzazione della sanità veneta sembra aver subìto un’accelerazione.
Schede ospedaliere e territoriali dovrebbero infatti essere sottoposte all’attenzione dell’esecutivo Zaia il 30 ottobre (sforando il limite del 5, a dire il vero), per passare l’8 novembre al vaglio della commissione Sanità, presieduta da Padrin, la quale avrà 90 giorni di tempo per licenziarle. Fin qui l’ufficialità, poi c’è un retroscena che spiegherebbe l’irritazione dell’azzurro per le lungaggini denunciate. Atteggiamento apprezzato dalle associazioni a difesa dei malati ma suonata strana al mondo politico, visto che proprio Padrin, insieme al segretario regionale della Sanità Domenico Mantoan, ha preparato lo schema di partenza delle schede. Ma poi, secondo le ultime indiscrezioni trapelate da Palazzo Balbi, sembra che, insieme al resto del Pdl, sia stato escluso dall’elaborazione finale.
Passaggio che la Lega avrebbe avocato a sè, con entrambe le sue due anime: Zaia da una parte, Tosi dall’altra. Del resto dopo il contrasto esploso con l’istituzione di una cabina di regia sulla sanità che avrebbe di fatto esautorato l’assessore Luca Coletto dai poteri del suo mandato, la successiva riunione di maggioranza aveva rasserenato gli animi, affidando proprio al referente di Tosi il compito di elaborare una proposta di schede da presentare poi in giunta. Evidentemente è arrivato il momento. L’unico passaggio da chiarire è se il 30 il parlamentino di Palazzo Balbi potrà finalmente visionare, oltre alle segretissime schede ospedaliere, anche quelle territoriali, di cui finora non si è fatta parola.
Corriere del Veneto – 23 ottobre 2012