Il consigliere regionale del Pd Claudio Sinigaglia accusa la Giunta di tergiversare sull’applicazione del Piano socio sanitario e di volere rimandare tutto a dopo le elezioni.
Pronta la replica dell’assessore Coletto: «Polemiche dal sapore elettorale. Sinigaglia non si accorge sostenere tesi assolutamente infondate».
“Nella sua polemica dal profondo sapore elettoralistico il Consigliere Sinigaglia non si accorge di sostenere tesi assolutamente infondate, arrivando all’incredibile: accusa la Giunta di non aver voluto mettere le mani nelle tasche dei veneti, in aggiunta a quanto già abbondantemente fatto dal governo di Roma”. Questa la replica dell’assessore alla sanità, in merito alla polemica del Consigliere regionale del Pd che aveva accusato la Giunta di non aver saputo avviare i piani di razionalizzazione previsti dal nuovo Piano Sociosanitario e di non essersi cautelata sul fronte finanziario introducendo l’addizionale Irpef per i redditi più alti per far fronte ai tagli dei finanziamenti nazionali in sanità.
In materia di razionalizzazione, l’assessore ricorda al Consigliere che “la Giunta Zaia l’ha avviata più di due anni fa, con il libro bianco che fu il primo atto in sanità, portandola avanti giorno dopo giorno ed ottenendo due bilanci annuali in attivo senza togliere nemmeno un servizio ai cittadini”.
“Quanto al Piano – prosegue l’assessore – lui che è un vero esperto dovrebbe sapere che nessuna pianificazione a medio termine, ed il Piano è quinquennale, porta effetti immediati, ma li produce cammin facendo, fino a realizzarli compiutamente nel tempo. E’ pertanto quanto meno poco lucido imputare le difficoltà attuali, causate esclusivamente dai tagli nazionali e non certo da scelte della Regione Veneto, a presunti ritardi nell’applicazione del Piano. Certo – aggiunge l’assessore – si poteva partire prima se non fosse intervenuta l’impugnazione da parte del Governo, ma Sinigaglia dovrebbe ben sapere perché è successo”.
“I tagli di cui si parla – conclude l’esponente di Palazzo Balbi – non sono peraltro immediati, ma valuteremo se e come intervenire alla chiusura del bilancio d’esercizio, cioè in aprile. Stia sicuro Sinigaglia che in ogni caso il nostro obiettivo non cambia e rimane quello prioritario di salvaguardare le fasce più deboli della popolazione”.
Assistenza: Sinigaglia (Pd), 125 mln di tagli per imprevidenza giunta Zaia
“Centoventicinque milioni di tagli al sociale e all’assistenza sono un colpo mortale al sistema integrato del welfare veneto, che mette in ginocchio le famiglie dei disabili e dei non autosufficienti, chi soffre di patologie rare, gli anziani assistiti a domicilio. La responsabilità è della Giunta Zaia che non ha saputo avviare i piani di razionalizzazione previsti dal nuovo piano sociosanitario, né cautelarsi preventivamente sul fronte finanziario introducendo l’addizionale Irpef per i redditi più alti”. E’ un vero a proprio ‘atto di accusa’ al governo regionale quello che Claudio Sinigaglia, consigliere regionale del Partito Democratico e vicepresidente della commissione Sanità del Consiglio veneto, lancia a seguito del ‘giro di vite’ imposto dal decreto Balduzzi che, in nome del contenimento della spesa pubblica, impone alla Regione il taglio delle prestazioni sanitarie non essenziali. In Veneto sono prestazioni extra-Lea gli assegni di cura per i malati e gli anziani assistiti a domicilio, i centri diurni per i disabili, i progetti di vita indipendente per i disabili gravissimi, le cure per le malattie rare, il parto indolore, i servizi di mediazione familiare per le coppie in crisi, i certificati gratuiti di idoneità sportiva per i minori di 18 anni. “Tutte prestazioni che rischiano ora di non essere più erogate dalla Regione – prosegue Sinigaglia – costringendo così anziani e malati a chiedere il ricovero presso strutture residenziali, con conseguente aumento esponenziale dei costi per la Regione, oppure a rivolgersi a strutture private, a pagamento, sobbarcandosi costi insostenibili”. “Se la Giunta avesse predisposto le nuove schede di programmazione ospedaliera e territoriale a settembre, come avrebbe dovuto fare per legge – dichiara l’esponente del Pd – si sarebbe almeno cominciato a ridurre doppioni, sprechi e servizi inutili arginando le falle della spesa sanitaria e dirottando le risorse risparmiate sui servizi essenziali di assistenza, come gli assegni di cura alle 35 mila famiglie venete che assistono in casa i loro congiunti, anziani o disabili. Invece Zaia e Coletto hanno preferito temporeggiare e tenere nel cassetto le nuove schede per timori elettorali. Una scelta irresponsabile e colpevole – conclude Sinigaglia – che ora peserà interamente sulle spalle di chi sta già pagando un prezzo altissimo in termini di salute, reddito e dignità di vita”.
9 gennaio 2013