Al vertice Andrighetto, direttore dell’Istituto Zooprofilattico. Ed eccola – in nome della trasparenza nelle pubbliche amministrazioni – la classifica dei «paperoni» pubblici, ovvero i manager delle società partecipate dalla Regione che ricevono indennità da decine se non centinaia di migliaia di euro. Molti sono tecnici o professionisti del settore, tutti sono di nomina politica.
Al primo posto per stipendio c’è Igino Andrighetto, il professore ai vertici dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie: riceve un’indennità lorda annua di 154.510 euro. Poco dietro troviamo Fabrizio Stella, direttore dell’Agenzia per i pagamenti in agricoltura (Avepa): 152.580 euro lordi l’anno. Ma la medaglia d’argento può diventare d’oro perché alla cifra iniziale vanno aggiunti una retribuzione aggiuntiva di risultato per un massimo di 15.528 euro e un rimborso spese fino a 27 mila euro.
È stato pubblicato sul sito della Regione il nuovo report aggiornato con gli incarichi e le indennità degli amministratori nelle società partecipate: una galassia di poltrone, sia tecniche che politiche, che fa gola a molti. Alcune società, va detto, sono in fase di dismissione mentre altre dovrebbero rientrare, nei prossimi anni, in un piano di accorpamenti per la riduzione della spesa pubblica (un esempio per tutti, gli Enti Parco). Per il momento, tuttavia, sono ancora molti coloro che possono godere di queste somme.
Veneto Strade è la società che progetta ed esegue interventi sul sistema viario regionale: il presidente Roberto Turri si «accontenta» di 64.350 euro l’anno, mentre l’amministratore delegato Silvano Vernizzi (che è anche segretario delle Infrastrutture in Regione) raddoppia e tocca i 144 mila euro lordi, ottenendo il terzo posto nella classifica dei manager più pagati.
Sono di nomina regionale anche i direttori generali delle aziende ospedaliere e delle Usl: ognuno di loro riceve un’indennità annua lorda di 123.608 euro, ridimensionata rispetto al recente passato, quando lo stipendio del manager sanitari superava i 150 mila euro. L’Arpav, agenzia per la protezione e prevenzione ambientale, è guidata dal direttore generale Carlo Emanuele Pepe, e lo Iov (istituto oncologico veneto) da Pier Carlo Muzzio: per entrambi l’indennità è parificata a quella delle Usl.
Il direttore di Veneto Lavoro Sergio Rosato percepisce per il suo incarico 123.500 euro, (ridotti nel febbraio 2013, prima erano 130 mila). Paolo Pizzolato, in qualità di commissario straordinario di Veneto Agricoltura (l’ente è soggetto a un progetto di riordino e riforma) è a quota 98.886 euro lordi annui.
Passiamo alle sette Ater, le agenzie territoriali per l’edilizia residenziale. I presidenti ricevono indennità annue differenziate: poco più di 28 mila euro l’anno per il bellunese Giovanni Puppato e il rodigino Aldo Guarnieri, 36.366 per il veronese Niko Cordioli, 38.372 per il trevigiano Francesco Pietrobon, 42.167 per il vicentino Valentino Scomazzon e 42.636 euro per il padovano Flavio Frasson; solo 11.054 per Fabiano Gibin, vicepresidente con funzioni di presidente a Venezia. Ma non finisce qui: per tutti ci sono anche 13.662 euro di diaria.
Il numero uno della Cav (Concessioni Autostradali Venete), la società che gestisce il Passante e l’autostrada Venezia-Padova, è Tiziano Bembo, funzionario regionale responsabile del gruppo Lega Nord in consiglio: percepisce un’indennità lorda annua di 45 mila euro, ai quali vanno aggiunti i 10.800 da consigliere di Sistemi Territoriali Spa. Il presidente di quest’ultima è Gian Michele Gambato (il presidente di Confindustria Rovigo): per lui 90 mila euro l’anno. In Veneto Sviluppo, la finanziaria regionale che sta al centro della galassia di partecipate, la poltrona più prestigiosa è del presidente Giorgio Grosso, commercialista trevigiano voluto dal governatore Luca Zaia: 30.212 euro l’anno più 3.222 euro e gettoni di presenza da 227 euro. A scendere troviamo Alessandra Camposampiero, quota Pdl in Finest Spa, che riceve 40 mila euro l’anno e 260 euro di gettoni presenza; il presidente di Veneto Innovazione Raffaele Zanon (già consigliere e assessore del Pdl) si ferma a 18 mila euro l’anno, più 225 euro di gettone presenza.
Silvia Madiotto – Corriere Veneto – 28 luglio 2013