Ambientalisti e politici si appellano al presidente della Regione, Luca Zaia, citando il bollettino dell’Arpav. La Lav: «Il quadro ambientale è allarmante, va bloccato anche l’addestramento dei cani. I cacciatori si schierino con noi»
La terra è arsa dalla siccità: si chiede di posticipare il via alla caccia «Fermate un massacro annunciato: uccelli e mammiferi sono allo stremo delle forze a causa della siccità»: lo chiedono al presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, tra gli altri e distintamente, l’europarlamentare Andrea Zanoni (Idv) e la Lav (Lega Antivivisezione), che propongono di «evitare la preapertura della stagione venatoria fissata per il primo settembre e posticipare l’apertura generale della caccia, prevista il 16 settembre, al primo ottobre». Zanoni ha altresì richiesto – invano – di rimandare «l’apertura dell’addestramento dei cani da caccia», scattato domenica 19. «La Direttiva Uccelli 147/2009/Ce consente l’attività venatoria solo se non danneggia le popolazioni di uccelli selvatici», spiega l’europarlamentare, «la Regione non dimentichi che, secondo la legge regionale sulla caccia 50/1993, può vietare o ridurre per periodi prestabiliti la caccia per sopravvenute particolari condizioni ambientali, stagionali o climatiche. Lo può fare, in base alle citate leggi, proprio il presidente della Regione Zaia». Citando i bollettini dell’Arpav (Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto) i dirigenti della Lav (Lega anti vivisezione) del Veneto evidenziano come «a livello di bacino idrografico veneto, rispetto alla media 1994-2011, si registra un forte deficit pluviometrico con apporti talvolta al minimo storico. Una situazione di gravissima siccità, confermata dall’allarme lanciato dalle associazioni degli agricoltori che lamentano ingenti danni alla produzione, rilevati anche dall’amministrazione regionale e statale. Un quadro ambientale oltremodo preoccupante», aggiungono, «le cui ricadute negative non si limitano solamente alla produzione agricola, ma creano un danno enorme ad ogni forma di vita, vegetale e animale» «Facciamo appello al presidente Zaia perchè applichi senza esitazione le competenze che la legge sulla tutela degli animali gli ha demandato», dichiara Massimo Vitturi, responsabile del settore caccia e fauna selvatica, «la revoca dell’apertura della stagione venatoria è uno dei tanti provvedimenti che devono essere messi in campo per limitare le drammatiche conseguenze dell’emergenza siccità che ha colpito la regione Veneto». «Sono convinto che anche gli stessi cacciatori, che non perdono occasione per definirsi ambientalisti e difensori degli animali», conclude Vitturi, «non potranno non essere d’accordo con noi. Ora hanno l’occasione per dimostrare che le loro non sono affermazioni prive di senso e che la figura del cacciatore/ambientalista non è virtuale. Diano quindi un segnale chiaro richiedendo al presidente Zaia la revoca dell’apertura della stagione venatoria, astenendosi volontariamente dall’imbracciare i fucili e dall’addestrare i loro cani
L’Arena – 21 agosto 2012