La legge c’è. Manca solo un passaggio formale in consiglio il 30 ottobre ed è fatta. Finalmente, dopo l’approvazione all’unanimità in prima commissione del nuovo regolamento sui finanziamenti dei gruppi, gli inquilini di palazzo Balbi potranno spedire a chi vogliono, opuscoli, gadget e letterine di promozione politica senza temere le ire della Corte dei conti.
Per evitare un remake della bufera che ha investito tutti i gruppi per i rendiconti delle spese (vi ricordate che quest’estate i giudici avevano contestato anche gli abbonamenti alla rivista Polizia e Democrazia e l’acquisto di carta da pacchi per fare gli striscioni di una manifestazione?) la prima commissione ha stilato un preciso elenco di come i gruppi consiliari possono o non possono spendere i soldi della Regione. Con la nuova legge dunque i consiglieri regionali potranno mettere in conto ai contribuenti gli abbonamenti dei giornali, le spese per attaccare manifesti, per organizzare convegni e per indire manifestazioni. E non solo. Potranno nominare chi vogliono e come vogliono negli incarichi di collaborazione senza bisogno di decidere sulla base dei curricula. «Gli incarichi di collaborazione – sancisce la legge – hanno carattere fiduciario e sono affidati con modalità di natura privatistica». Niente di male se si parla di portavoce o portaborse, figure che di solito militano nelle fila dello stesso partito e che hanno un rapporto personale con le persone che rappresentano, più difficile da far passare quando riguarda i consulenti per la scrittura di una legge o per interpretare, per esempio, un progetto urbanistico. Eppure andranno in conto alla Regione anche i docenti chiamati a fare corsi di aggiornamento per i consiglieri, gli esperti che interverranno ai seminari organizzati dai partiti e gli affitti delle sale scelte per i convegni.
I gruppi infine potranno acquistare libri e pubblicazioni, potranno organizzare missioni fuori sede autorizzate dal capogruppo (che per i monogruppo significa autorizzate da se stessi) e potranno affidare incarichi ai collaboratori rimborsando le spese di viaggio. E se ci dovessero essere errori nei rendiconti, niente paura. Non succederà che venga congelato l’intero ammontare dei finanziamenti per un solo euro di scarto come voleva la Corte dei conti. Se dovesse essere contestato un euro, verrà restituito un euro.
Corriere del Veneto – 23 ottobre 2013