Veneto, un bilancio da Quaresima. La maggioranza blocca il rendiconto e chiede di trovare altri fondi per il maltempo. La discussione riprende dopo Carnevale
Ennesimo stop per il Bilancio delle Ceneri della Regione Veneto, così soprannominato non solo perché andrà in aula (forse) mercoledì 5 marzo, subito dopo i bagordi del Carnevale, ma anche per la ristrettezza delle risorse. Ieri la prima commissione consiliare ha sospeso l’esame della manovra finanziaria per il 2014 e, dopo una riunione dei partiti di maggioranza, è stato deciso di riconvocarsi domani.
Nel frattempo l’assessore al Bilancio, Roberto Ciambetti, non avendo un bancomat a disposizione ma solo la possibilità di spostare soldi da una parte all’altra, dovrà rifare i conti. Gli aggiustamenti saranno valutati oggi nel corso di una nuova riunione di maggioranza.
Perché questo nuovo stop? Il motivo di fondo è che da dicembre, quando la giunta di Luca Zaia ha licenziato la manovra, sono capitate un po’ di emergenze. La neve, il blackout in montagna, la pioggia, l’alluvione, le frane, i rifiuti spiaggiati. Per non dire delle ordinarie emergenze, a partire dalle situazioni di povertà sempre più in aumento causa crisi economica e disoccupazione. Così, di settimana in settimana, sono arrivate gli stop istituzionali. La commissione Sanità di Leonardo Padrin per la prima volta non ha dato parere favorevole al bilancio, mettendo sul piatto la questione dell’ospedale di Padova e i fondi girati al sociale. Poi è stata la volta della settima commissione di Nicola Finco che ha reclamato più fondi per la difesa del suolo: servirebbero 2,5 miliardi di euro per mettere in sicurezza il Veneto come è delineato nello studio D’Alpaos, ma, dopo i disastri degli ultimi mesi, c’è la necessità almeno di sistemare i danni causati dalla neve, dalle frane, dalle alluvioni, dai rifiuti accumulati sui litorali. In cifre: servono almeno 95 milioni. E poi c’è la questione complessiva del trasporto e qui, come è emerso nella seconda commissione di Andrea Bassi, servono altri 80 milioni (ieri i sindacati ne hanno chiesti 27 solo per il trasporto pubblico locale, di cui 15 per garantire l’orario cadenzato dei treni e 12 per bus e vaporetti). Da ultimo l’opposizione che, come ha spiegato il capogruppo del Pd Lucio Tiozzo, ha demolito il bilancio di previsione: «Inefficace, da riscrivere completamente».
Di tutto questo la prima commissione di Costantino Toniolo non ha potuto ieri mattina che prendere atto, sospendendo la seduta. Ne è seguita una riunione di maggioranza (affollatissima: con Ciambetti c’era Caner per la Lega, Padrin per Forza Italia, Bond e Cortelazzo per Pdl-Forza Italia per il Veneto, infine per il Nuovo centrodestra c’erano Conta, Tesserin e ovviamente il presidente della commissione Toniolo) che ha dato «i compiti per casa» all’assessore: spostare un po’ di risorse da un capitolo all’altro. Un compito non da poco perché i soldi disponibili quelli sono e quelli rimangono. Si lavorerà così sugli investimenti, i 235 milioni di euro che nell’impostazione iniziale vedevano già 50 milioni per il suolo, 30 per la sanità, altri 50 per la sistemazione delle strade. Da qualche parte si dovrà togliere.
Oggi, dunque, Ciambetti relazionerà ai colleghi di maggioranza e se ci sarà il via libera della Lega e, soprattutto, dei tre nuovi gruppi sorti dal fu Pdl si potrà andare domani in prima commissione e chiudere la partita. Il consiglio regionale è convocato per il Mercoledì delle ceneri e potrebbe durare quattro giorni, sabato compreso. Ma la possibilità di un altro rinvio non è stata ancora del tutto scartata.
Il Gazzettino, Alda Vanzan – 26 febbraio 2014