Era stato affidato loro l’incarico di trovare la società di cacciatori di teste per la scrematura dei candidati alle direzioni generali delle Usl, come da volontà del governatore Luca Zaia. Sennonché a nomina avvenuta si è scoperto che pure loro, ossia il dirigente della Direzione controlli in Sanità Francesco Dotta ed il dirigente responsabile del servizio acquisti centralizzati Nicola de Conti (approdato da poco in Regione) avevano presentato i loro curricula per prendere parte alla corsa per l’ambita poltrona di dg, come testimoniato dal decreto del 23 agosto scorso. Piccolo e comprensibile imbarazzo: come potevano 2 dei 278 pretendenti in gara decidere i giudici chiamati a selezionare la fatidica rosa dei 50 che saranno poi ammessi al verdetto politico finale? Non potevano.
«Risulta in tutta evidenza la loro incompatibilità con il ruolo di responsabili del procedimento», si legge infatti nella delibera firmata dallo stesso Zaia che ha quindi affidato il delicato incarico al segretario generale della Sanità Domenico Mantoan. L’incarico, per i cacciatori di teste, vale 72 mila 600 euro.
Corriere del Veneto – 10 ottobre 2012