Non ci sono ancora i risultati ufficiali delle analisi del piatto di tortellini servito alla Zambelli, ma dai dati forniti dal direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl 12 Rocco Sciarrone, si tratterebbe di coleotteri (le farfalline della pasta) e non di scarafaggi.
Ciò non toglie che la vicenda non sia accettabile, come ha dichiarato ieri l’assessora alle Politiche Educative Tiziana Agostini nel corso di un incontro a Ca’ Farsetti con un’ottantina di persone tra le quali rappresentanti dei comitati mensa, dirigenti degli Istituti Comprensivi Dante Alighieri, Ugo Foscolo, Morosini e San Girolamo, il presidente e l’ad di Ames Pietro Lotto e Giampietro Marchese. «La vicenda è incresciosa – ha detto l’Agostini – ma volevamo spiegare come stanno le cose e rassicurare che abbiamo effettuato i controlli e che si può mangiare a scuola». Da quello che è emerso ieri, la paura di pranzare in mensa degli ultimi giorni, è stata anche la conseguenza di una mancata comunicazione tra Comune, dirigenti e genitori. Questi ultimi si sono ritrovati di fronte a messaggi opposti tra chi li rassicurava e chi li invitava a pranzare al sacco e a un ritardo di spiegazioni che ha portato a preoccupazioni continue. Queste lacune hanno alimentato il sospetto che qualcosa venisse nascosto. «Bisogna migliorare la comunicazione con i genitori – ha proseguito l’Agostini – magari utilizzando di più gli strumenti telematici». Il fatto è avvenuto il 30, ma tra lo sciopero del personale di Ames e il ponte delle vacanze soltanto il 4 è arrivata una comunicazione, troppo tardi per chi non sapeva cosa stava succedendo. Ora si attendono dalla Procura i risultati effettivi, nel frattempo l’assessora ha in programma di andare a mangiare con i bambini in mensa per dare prova concreta che non c’è rischio.
La Nuova Venezia – 12 novembre 2013