L’Usl: violate le regole d’igiene. Sanzione dai vigili. Chiusa l’istruttoria del Comune. Ora rischia anche una denuncia penale
VENEZIA – Il primo che ne ha visto passare uno colorato di azzurro in piazza San Marco ha sicuramente pensato di essersi sbagliato. Ma dopo la prima incertezza sulla provenienza, sciolta dall’artista, quello dei «piccioni colorati» a Venezia è diventato un tormentone. L’opera di Julian Charrière – «Pigeon safari is open in Venice» (Il safari dei piccioni è aperto, ndr) realizzata in occasione della Biennale Architettura «Common Ground» – oltre alle prevedibili critiche degli animalisti ha ricevuto in questi giorni uno stop più autorevole, quello del Dipartimento di prevenzione dell’Usl 12. Semplificando, sembra che l’esposizione abbia violato alcuni articoli del regolamento comunale d’igiene urbana veterinaria. E quindi per l’artista nato a Morges in Svizzera a giorni potrebbe scattare una sanzione amministrativa tra i 25 e i 500 euro. Nuove grane, insomma, per le opere d’arte che hanno (ormai con una ricorrenza quasi annuale) questi uccelli come soggetti. Lo scorso anno al centro delle contestazioni erano già finiti infatti i piccioni impagliati di Maurizio Cattelan appesi nel padiglione centrale della Biennale d’Arte. E ora si fa il bis.
In questo caso però, a chiedere il parere al Dipartimento di prevenzione dell’Usl veneziana è stata la direzione Ambiente e politiche giovanili del Comune di Venezia. «Avevamo già ricordato alla Biennale, prima ancora che si sapesse di questa cosa, quello che prevede la legge vigente – spiega l’assessore all’Ambiente Gianfranco Bettin -. Dopo aver ricevuto la segnalazione abbiamo proceduto dunque secondo la legge coinvolgendo i vigili urbani e il Dipartimento dell’Usl per una valutazione approfondita ». Nello specifico i fronti dell’ «indagine» sono due: la violazione del regolamento comunale ma anche la valutazione degli estremi o meno per un’accusa di maltrattamento dei piccioni. Nel primo caso, il parere dell’Usl 12 ha già messo tutte le carte in tavola: la violazione c’è. In particolare, sono violati l’articolo 8 (l’alterazione o il turbamento delle naturali funzioni morfo- fisiologiche degli animali in questione) e l’articolo 9, ovvero l’esposizione non autorizzata preventivamente (trattandosi di animali) da parte del servizio veterinario. E quindi, per Julian Charrière, è ormai questione di giorni prima di ricevere la notifica della multa. Ma potrebbe esserci di più.
Se ci fossero gli estremi per una segnalazione di maltrattamento, si tratterebbe di una violazione di legge di rilevanza penale. «Per giudicare questo tipo di violazione abbiamo bisogno di più dati – spiega Rocco Sciarrone, direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Usl 12 -, andrà chiarito che vernice è stata usata per colorarli, se sia nociva o meno per i volatili e come siano stati catturati per la procedura di colorazione». Come? Catturando un piccione per esaminarlo. Praticamente come cercare un ago in un pagliaio, soprattutto a Venezia. O mettendosi in contatto con l’artista, cosa che nei prossimi giorni toccherà ai vigili urbani. Dal canto suo, Julian Charrière ha già raccontato i dettagli. I piccioni sarebbero stati colorati grazie ad un mangime speciale, posizionato in alcune gabbie che per qualche settimana hanno sovrastato la città da alcuni tetti. Un sistema che, assicura l’artista, fa cambiare colore ai volatili senza alcun rischio per la loro salute. «Escluderei che la colorazione sia avvenuta in questo modo – spiega però Andrea Costantini, direttore della direzione Ambiente e politiche giovanili -, il dubbio rimane fino al controllo specifico, ma una colorazione sul piumaggio è difficile che sia stata provocata da un po’ di mangime».
Corriere del Veneto – 14 settembre 2012