Venezia. Udc e Pdl, base protesta per posti ai romani
Le elezioni ridisegnano anche la politica veneziana. Proteste, fermenti e qualche nuova collocazione. Preludio a un panorama che tra un mese potrebbe essere del tutto nuovo. Le proteste riguardano la «base veneziana».
L’Udc ad esempio ha espresso «il più totale dissenso» per i metodi attuati dal partito a livello centrale. Che con la scelta di candidature «romane» in testa alle liste ha di fatto precluso l’elezione di un rappresentante veneziano. «Si esclude dal prossimo Parlamento l’Udc veneziana», scrive il segretario provinciale Luca Scalabrin, «proprio in una fase in cui si dovranno trattare temi delicati e strategici per la città come la nuova Legge Speciale, l’Arsenale, i finanziamenti e i poteri sulle acque demaniali». Fuori Ugo Bergamo, ex sindaco e assessore della giunta Orsoni, anche il giovane Simone Venturini ha rinunciato. Mugugni e proteste anche nel Pdl. Dove, saltate le primarie che erano state promesse, anche qui le candidature sono state in larga parte imposte da Roma. «Alla faccia del federalismo», sbotta un iscritto. Così in laguna è stato catapultato per l’ennesima volta Renato Brunetta, ex ministro e candidato sconfitto due volte nella corsa a sindaco della città. In questo modo, denuncia il Pdl veneziano, si preclude l’accesso al Parlamento dei due candidati «locali», Mario Dalla Tor e Michele Zuin. Si sta trattando per il Senato, ma anche qui i posti sono occupati dai notabili. Giancarlo Galan, presidente del Veneto per 15 anni, Maurizio Sacconi, più volte ministro ed ex socialista ai tempi di Craxi. Il Pd, dall’altra parte sta un po’ meglio. Hanno fatto le primarie molti candidati del territorio votati sono entrati in lista. Laura Puppato e Felice Casson al Senato, ad esempio, Michele Mognato alla Camera. Anche qui alcuni nomi sono stati catapultati da Roma come Davide Zoggia,capolista in veneto 1, Pierpaolo Baretta, deputato uscente ed sindacalista Cisl, capolista in veneto 2, Andrea Martella e un altro cislino, Giorgio Santini. Quasi sicuri di approdare al Parlamento due giovanissimi veneziani della lista Cinquestelle di Beppe Grillo. Arianna Spessotto di San Donà e Marco Da Villa, mestrino doc. Il Movimento di Grillo punta almeno al 10%, e intanto in Comune se n’è andato Marco Gavagnin. «Ragioni personali», assicura, «troppo stress». Al suo posto dovrebbe arrivare Gianluigi Placella, ex chirurgo specialista del ginocchio, attivo anche sul fronte del Movimento Agende Rosse. Movimenti nell’Idv, confluita nella Rivoluzione di Antonio Ingroia. Il segretario Gennaro Marotta nega che sia in arrivo un esodo di massa. Ma l’assessore della giunta Orsoni Pierfrancesco Ghetti se ne andrà presto nel centro di Tabacci
Il Mattino di Padova – 16 gennaio 2013