Gli agricoltori incontrano il presidente della Provincia: «Gravi danni alle coltivazioni e incidenti stradali, con indennizzi che non bastano». Miozzi: «La caccia è di competenza regionale ma bisogna assolutamente trovare una soluzione»
Incontro tra i vertici di Coldiretti Verona con una rappresentanza di agricoltori e il presidente della Provincia di Verona Giovanni Miozzi per la questione dei cinghiali in Lessinia, definito un grave problema da risolvere.
«Oltre agli ingenti danni all’agricoltura, alle coltivazioni e ai mezzi agricoli – ha evidenziato Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Verona – si stanno verificando in Lessinia anche incidenti stradali per l’elevato numero dei cinghiali che, specie con il buio della sera o alla mattina presto, scorazzano nelle campagne, attraversando all’impazzata le strade. Si sta, perciò, prefigurando una situazione di pericolo per la sicurezza delle persone oltre che per la loro salute e quella degli animali allevati».
La problematica dei cinghiali non riguarda solo la montagna e la collina veronese ma è un fenomeno diffuso in altre regioni italiane. Campi devastati, orti distrutti, piante divelte e incidenti anche stradali sono episodi che uniscono tanti agricoltori dal nord al sud Italia.
«Il problema dei cinghiali in Lessinia è grave ed è difficile trovare una soluzione», ha sottolineato il presidente Giovanni Miozzi. «Infatti, la competenza sulla normativa per la caccia è della Regione e non della Provincia. Ed è proprio la normativa che dovrebbe essere in questo momento di sostegno ai cittadini con regole specifiche per la situazione. Da parte della Provincia c’è il massimo interesse alla questione e a trovare con gli agricoltori il modo di risolverla».
I risarcimenti per i danni sono dovuti e richiesti, ma non risolvono il problema. «Gli indennizzi – ha evidenziato Adriano Canteri, membro di giunta di Coldiretti Verona – non sono adeguati perché il rimborso raggiunge in genere il 10% dei danni subiti, arriva in ritardo e comunque non risolve la questione poiché i cinghiali continuano a creare disastri e i produttori agricoli rivendicano il loro diritto a raccogliere il frutto del proprio lavoro. Se continuiamo di questo passo in collina e in montagna spadroneggiano i cinghiali e spariscono gli agricoltori con tutte le conseguenze dell’abbandono del territorio per la sicurezza ambientale».
Lo snellimento della burocrazia per i cacciatori sarebbe un passo importante per arginare il problema dei cinghiali che stanno già arrivando fino ai centri abitati ma resta fondamentale l’intervento delle Istituzioni per affrontare e risolvere il problema. «L’incontro – ha detto Piccioni – si è concluso con la decisione congiunta di coinvolgere sulla problematica le Autorità competenti data l’urgenza di trovare una soluzione a un fenomeno che mina la sicurezza e la salute delle persone. Ringraziamo il presidente Miozzi per la disponibilità di oggi e per l’impegno che vorrà dedicare a questa grave situazione».
L’Arena – 10 novembre 2012