A mettere i carabinieri sulle sue tracce è stata quell’andatura più che sospetta. Perché quella cagnetta ad ogni passo associava un’anomala contrazione nervosa, come se fosse percorsa da un brivido lungo tutto il corpo.
L’hanno trovata domenica pomeriggio in mezzo alla strada, a Zimella, e rischiava di venire investita dalle auto in transito. Così i militari della stazione di Cologna Veneta hanno prima provato a catturarla e poi, non riuscendo nell’azione, hanno deciso di seguirla.
Lei, con quell’andatura a scatti, è ritornata a casa dal suo padrone che la stava aspettando in giardino e che ha fatto un cenno alla pattuglia per indicare che il cane era suo. Ma i carabinieri si sono ricordati che nelle settimane precedenti quel 38enne veronese era stato segnalato loro dai volontari della sezione di Legnago della Lega Nazionale per la Difesa del Cane per presunti maltrattamenti nei confronti dei suoi «amici» a quattro zampe.
Così hanno deciso di controllare meglio quella cagnetta e il suo padrone, scoprendo che quest’ultimo le aveva legato al collo un collare «per addestramento ad impulsi elettrici», vietato dalla legge. L’uomo teneva in mano il telecomando con il quale azionava il dispositivo. E un simile collare è stato trovato anche sull’altra cagnetta presente nel giardino. I due animali sono stati immediatamente liberati dai collari che sono stati posti sotto sequestro. Durante il sopralluogo dei militari è stato inoltre accertato che le due cagnette, entrambe di circa un anno d’età, erano costrette a condividere un’unica cuccia di dimensioni assai ridotte e non in grado di ospitarle contemporaneamente. Inoltre, legato alla recinzione del giardino, è stato trovato un guinzaglio corto.
Per il 38enne è scattata così la denuncia per maltrattamento di animali e ora, oltre a una multa da 3 a 15mila euro, rischia anche dai 3 mesi a un anno di reclusione. Le due bestiole sono state sequestrate e affidate ai volontari della Lav di Verona.
Corriere del Veneto – 25 ottobre 2012