Australia, spiagge chiuse a ovest. Dilaga paura dello squalo bianco
Dopo la morte del quinto surfista in meno di un anno, il governo dello stato di Perth ha deciso di “sigillare” il litorale e dare la caccia al pericoloso pescecane. Scoppia la polemica sulla possibilità di cancellare questa specie dalla lista degli animali in via d’estinzione
PERTH – È psicosi-squalo sul bagnasciuga del nuovissimo continente. Gli australiani hanno paura di avvistare delle pinne in superficie e di trovarsi, spacciati, faccia a faccia con il mostro. Lo Stato dell’Australia Occidentale ha chiuso le spiagge e iniziato la ricerca dell’enorme squalo bianco, responsabile di cinque attacchi mortali in meno di dieci mesi. L’ultimo ieri: un surfista di ventiquattro anni di cui è stata ritrovata solo metà del corpo.
Il ragazzo si trovava a Wedge Island, 160 kilometri a nord di Perth, la capitale dello Stato, famoso per essere la zona più pericolosa per questo tipo di attacchi. In tutta l’Australia esistono ben 165 specie di squali, molti dei quali in via d’estinzione, ma letali per l’uomo. L’Australia occidentale sta spendendo più di 14 milioni di dollari per ridurre gli attacchi. ma nonostante gli sforzi, la media di cinque incidenti in meno di dieci mesi è troppo alta. E potrebbe causare gravi danni anche all’economia del Paese, andando a compromettere il turismo nella zona.
“L’Australia Occidentale deve rivedere la sua politica di protezione dello squalo bianco”, ha dichiarato Norman Moor, il ministro della Pesca dello Stato, esprimendo perplessità per gli ultimi avvenimenti. Intanto agli operatori turistici verrà proibito di cibare questi animali per attirarli nelle gabbie dove si praticano le immersioni con gli squali. Questo perché questa consuetudine potrebbe avere degli effetti negativi sul comportamento dei pescecani, trasformandoli in rischi reali per le persone.
Repubblica.it – 15 luglio 2012