Verona. Furto di medicine al Policlinico, bottino supera il milione
Sono stati trafugati farmaci per la cura di artrite reumatoide, sclerosi multipla, emofilia e cancro. Il direttore generale: «Il danno è ingente, ma i nostri pazienti non rischiano di rimanere senza». Indagine della squadra mobile
«Il danno è di gran lunga più rilevante di quanto avessimo constatato. Ma per i pazienti non ci sono problemi, ci siamo attivati subito per avere altri farmaci, e gli ammalati hanno già le loro fiale». Sandro Caffi, direttore generale dell’Azienda ospedaliera, ieri ha confermato quello che più interessava, cioè che nonostante l’ingente furto di farmaci per curare, tra l’altro, la sclerosi multipla e l’emofilia, non ci sono stati problemi per chi necessita di questo tipo di medicine. Del furto abbiamo dato notizia nell’edizione del nostro giornale di ieri e stando a quanto è emerso l’intrusione al Policlinico sarebbe avvenuta nella serata di sabato, quando ignoti hanno forzato una porta antipanico che permette l’accesso alla farmacia interna di Borgo Roma e hanno rubato preziose fiale per la cura di alcune malattie piuttosto diffuse. La porta era stata regolarmente chiusa e il sistema di allarme scatta quando si verificano anomalie della temperatura e cioè anche quando una delle porte delle celle frigorifere viene lasciata aperta. Il segnale arriva direttamente al centralino dell’ospedale che infatti, sabato sera, ha avvisato il medico reperibile e responsabile della farmacia. Pare che solo una delle due porte del locale in cui vengono custoditi i medicinali sia stata forzata e per consentire il passaggio nella stanza dove si trovano magazzino e celle era stata sistemata una piantana. Il sopralluogo ha rivelato che c’erano numerosi scatoloni vuoti disseminati sul pavimento, le celle risultavano chiuse ma qualcosa non quadrava: prima che le porte venissero chiuse a chiave nei locali regnava l’ordine. E inoltre una delle serrature, quella interna, era stata forzata (tant’è che è stato necessario passare da un ingresso differente, quello che corrisponde all’uscita di sicurezza). Una volta accertato che non fossero sparite sostanze stupefacenti, i medici responsabili della farmacia del Policlinico hanno verificato sia la tipologia sia la quantità di materiale sottratti. Si tratta di 21 tipi di medicinali utilizzati per la cura di artrite reumatoide, sclerosi multipla, emofilia e trattamenti oncologici, farmaci che in alcuni casi hanno costi elevati (duemila euro a fiala) e l’ammontare totale si attesta su oltre un milione e centomila euro. «La sera del furto il sistema di allarme aveva annunciato che i frigoriferi in cui vengono custoditi questi farmaci erano stati aperti. Proprio per cercare di impedire furti di medicinali costosi quando il servizio di farmacia è chiuso, vengono attivati i sistemi di allarme, come se si trattasse di una cassaforte. E in effetti l’allarme è scattato e i vigilantes del servizio di sicurezza dell’ospedale sono arrivati alla farmacia, ma gli scaffali erano stati svuotati e dei ladri non v’era traccia», ha concluso Caffi, «ma stiamo visionando tutti i filmati effettuati dalle nostre telecamere fiduciosi di trovare qualche traccia». Sul caso stanno indagando i poliziotti della squadra Mobile che già domenica erano tornati sul posto per i rilievi. Chi ha agito ha utilizzato guanti, ma è possibile che in qualche area dell’ospedale abbiano lasciato traccia del loro passaggio. Non è escluso che anche quello messo a segno in Borgo Roma possa essere ricollegato a quella che gli investigatori di altre città hanno ribattezzato come la «holding criminale del farmaco». Analoghi furti di medicinali ad alto costo si sono infatti verificati, nelle ultime due settimane, negli ospedali di Mantova, Modena, Chieti, Bari e Brindisi. Si tratta comunque di medicinali che non possono essere commercializzati in Italia e che quindi, con tutta probabilità, possono essere commercializzati solo all’estero.
L’Arena – 12 marzo 2013