La revisione e la riorganizzazione di Glaxo Smith Kline, per quanto riguarda il settore delle Cefalosporine, sarà un’operazione che si concretizzerà nel corso del 2018. La conferma è arrivata, martedì, in seguito a un incontro tra le organizzazioni sindacali scaligere e la direzione aziendale. Nei giorni scorsi, infatti, la ceo della multinazionale del farmaco Emma Walmsley aveva annunciato una «revisione strategica» proprio per la divisione delle Cefalosporine, antibiotici ad ampio spettro che garantiscano margini inferiori rispetto ad altri settori della farmaceutica. Il problema è che la produzione di Cefalosporine è il core business di Gsk Verona e di altri due siti inglesi, tutti e tre, temono le organizzazioni sindacali, destinati alla cessione. Tuttavia, la direzione ha dichiarato che le decisioni assunte hanno l’obiettivo di massimizzare il business anche nel futuro, pur non escludendo la vendita a terzi delle attività legate alle Cefalosporine. Ad oggi non è stata presa alcuna decisione definitiva. I sindacati hanno avanzato una serie di richieste: innanzitutto l’apertura di un tavolo di confronto tra azienda e sigle in modo da garantire la trasparenza di ogni passaggio. Poi, l’impegno a mantenere la produzione a Verona, anche con la partecipazione, diretta o indiretta, di Gsk. Questo in modo da vedere garantito il mantenimento dei livelli occupazionali e delle capacità professionali che oggi ci sono nel sito scaligero. Infine, i sindacati hanno chiesto alla direzione Gsk di avviare un confronto sul futuro del Regional service center che ha sempre sede a Verona. (sam.nott.)
CORRIERE DEL VENETO – Giovedì, 27 luglio 2017