I cinghiali? Sono pericolosi e vanno cacciati. Parola del Tribunale amministrativo regionale, che ieri ha rigettato un ricorso presentato dalla Lega Antivivisezione. Oggetto del contendere l’ordinanza emessa a fine settembre dal sindaco Flavio Tosi
Che consente la caccia straordinaria (solo per squadre coordinate dalla polizia provinciale) nella zona della prima collina veronese, in particolare nelle aree rurali vicino a Quinzano, Avesa, Pian di Castagnè, della Valpantena e della Valsquaranto. Per il giudice, l’ordinanza, adottata per far fronte al problema della presenza di cinghiali selvatici allo stato brado sul territorio del comune, («potenzialmente pericolosi in quanto sconfinino dai loro territori avvicinandosi all’abitato» si legge nel testo del provvedimento), «appare sostenuta dai necessari presupposti legittimanti in ordine al carattere della temporaneità e della necessità di tutela dell’incolumità pubblica». Insomma, via libera alle doppiette, ma solo come eccezione (e infatti l’ordinanza prevede 90 giorni di tempo per la caccia). Sarebbero centinaia i cinghiali presenti nelle colline vicino alla città. Il provvedimento era stato sollecitato da alcuni abitanti della zona, preoccupati per la presenza degli animali soprattutto di notte. Gli interventi vengono portati avanti da cacciatori e alla presenza di forza di polizia, fatta eccezione per la zona della Val Galina e del Progno di Borago, che rientrano all’interno di un sito d’interesse comunitario. Vietato sparare, in ogni caso, nella vicinanza delle abitazioni. Qui i cinghiali possono venire catturati con i chiusini, gabbie con un’esca. In ogni caso, indipendentemente dall’età dell’animale, ci sarà la soppressione. Nell’ultimo anno sono stati circa 600 i cinghiali abbattuti in provincia di Verona, 450 nel periodo di caccia (tardo autunno, inizio inverno), 150 da abbattimenti mirati come quelli predisposti dall’ordinanza.
Corriere del Veneto – 30 ottobre 2013