di Emanuele Scarci. Per Expo2015 alla fine ha vinto il vino e Veronafiere. Il presidente Ettore Riello e il dg Giovanni Mantovani hanno il merito di avere sostenuto sino alla fine il progetto di un padiglione del vino a sé, che avesse il massimo della visibilità. E due ore fa il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina ha dichiarato ufficialmente che il Padiglione del vino avrà sede in una costruzione di due piani, su 2mila mq nell’ambito dello spazio del Padiglione Italia, di fronte al Padiglione della Ue e allo stesso Palazzo Italia.
Esattamente all’incrocio tra il cardo e il decumano, pertanto nella piazza centrale dell’intera area Expo, dove godrà della massima visibilità. Il costo complessivo sarà di almeno 8 milioni, di cui una parte a carico del ministero delle Politiche agricole e il resto di Veronafiere
Martina ha dichiarato che “la scelta di Vinitaly è una scelta di competenza, esperienza e professionalità, fatta nella consapevolezza che possa assicurare al vino italiano un’importante e adeguata rappresentazione nell’ambito di Expo Milano2015. Vinitaly è la manifestazione che più di ogni altra ha scandito e accompagnato l’evoluzione del sistema vitivinicolo nazionale e internazionale, contribuendo negli anni a rendere il vino una delle più coinvolgenti e dinamiche realtà del settore primario”.
Riello, più freddamente, commenta: “Non è stata facile. Abbiamo dovuto superare molte difficoltà e resistenze”. Non lo dice ma le resistenze da superare venivano anche dal mondo del vino stesso.
Molto soddisfatto anche Mantovani. “Godremo di una visibilità fantastica in una posizione eccezionale, tra il cardo e il Decumano”. Nel Padiglione del vino si racconterà la storia e la tradizione culturale del comparto, riserverà un’area dedicata al “primo approccio” al mondo del nostro vino per i milioni di visitatori che non lo conoscono, destinerà naturalmente spazi agli educational attraverso wine tasting e masterclass, nonché con il coinvolgimento di produttori e testimonial, e guiderà agli abbinamenti “wine&food” nell’area specifica; un focus importante sarà inoltre sul turismo del vino, sulla cultura del territorio e le bellezze italiane ad esso legate. Non mancherà una forte connotazione tecnologica, fino ad offrire veri e propri viaggi virtuali ed interattivi alla scoperta di attrezzature, macchine e prodotti per la produzione, l’imbottigliamento ed il confezionamento di vino.
Le regole di Expo prevedono che solo il 20% degli spazi concessi possano essere usati per fini commerciali. I visitatori potranno infine accedere all’ “Enoteca dei vini italiani”, con relativo wine shop, per la vendita diretta del prodotto confezionato, con consegna a domicilio, merchandising e gadget del vino e di Expo 2015. ”Noi potremo puntare anche sull’e-commerce del vino – dice Mantovani -. Il cinese che ci visiterà non potrà tornare in patria con le 6 bottiglie di vino: potrà acquistarle online”.
Il Sole 24 Ore – 7 aprile 2014