La protesta della titolare, Silva Soave: «Provvedimento ingiusto, il mio è un canile modello. Mi incateno ai cancelli». Maltrattamento di animali: è l’accusa che la Procura di Verona muove alla presidente e ai soci dell’Associazione San Francesco, che dal 1991 gestisce l’omonimo cascinale, a Vallese di Oppeano.
A porre sotto sequestro preventivo il rifugio per animali abbandonati (che secondo l’accusa erano detenuti in maniera incompatibile con la loro natura) sono stati gli agenti del Nucleo investigativo provinciale di Polizia ambientale e forestale (Nipaf) del Corpo Forestale dello Stato di Verona, che al momento dell’intervento hanno trovato custoditi nei box della struttura più di 140 cani, di ogni età e taglia, alcuni anche di razza.
Immediata la reazione al sequestro della presidente dell’Associazione San Francesco, Silva Soave: «Il provvedimento di sequestro è assurdo, non ci sono gli estremi», si sfoga al telefono, «il mio è uno dei canili migliori e più puliti d’Italia, come ha certificato anni fa la Lav di Roma. Mi incateno ai cancelli del rifugio e comincio lo sciopero della fame. Rivoglio i miei cani».
«Da quando il cascinale è aperto, ossia dal 1991», aggiunge la signora Soave, «abbiamo gestito la bellezza di 2.300 cani, dati quasi tutti in adozione. Come mi si può accusare di averli maltrattati? E come si fa a dire che ho smaltito in maniera illegale i rifiuti organici del cascinale? Dicono che ci sia una fossa abusiva, ma dov’è? L’hanno trovata? Mi attaccano», conclude Soave sempre più infervorata, «per ripicca, perchè non ho voluto cedere a altre associazioni animaliste la gestione del canile».
L’Associazione San Francesco – come si legge sul suo sito internet – «opera in convenzione con 26 Comuni del Veronese, provvede alla cattura dei cani randagi, persi o feriti, con appalto dell’Ulss 20 nel territorio di Verona e provincia».
Anche all’inizio di aprile la presidente dell’Associazione San Francesco aveva avuto problemi con le volontarie di altre associazioni animaliste, che avevano dovuto richiedere l’intervento della polizia municipale di Isola della Scala per entrare nel cascinale e farsi consegnare dei cani la cui convenzione di custodia era scaduta.
Adesso si attende di conoscere la sorte dei 140 animali, che dovrebbero essere dati in affido giudiziario e essere quindi messi in adozione. Si spera il prima possibile
L’Arena – 26 maggio 2014