Grazie a un incarico affidato “ad personam”. Parliamo della Pneumologia di Borgo Trento, dapprima diretta dal primario ospedaliero Andrea Rossi e adesso guidata dal medico e docente universitario Andrea Rossi. Un cambio di casacca non inedito, nella sanità pubblica, che ha spinto l’Anaao-Assomed del Veneto a presentare ricorso al Tar (Tribunale amministrativo regionale) per ottenere l’annullamento, previa sospensiva dell’efficacia esecutiva, delle delibere che hanno portato alla nuova configurazione organizzativa del reparto. La data dell’udienza non è stata ancora fissata.
«Non è un attacco al collega, le cui capacità e professionalità non sono in discussione», commenta il dottor Salvatore Calabrese, segretario regionale dell’Anaao, «ma una censura al modo in cui l’Azienda ospedaliera universitaria integrata ha deliberato il provvedimento, evitando il confronto sindacale previsto dal sistema delle relazioni sindacali di cui la Regione Veneto si è autonomamente dotata. Non è la prima volta che la direzione aziendale evita la concertazione sindacale, obbligandoci a rivolgerci al Tar. Dove abbiamo vinto i ricorsi».
I FATTI. Il 19 luglio 2013 l’allora rettore dell’Università di Verona, Alessandro Mazzucco, propone al Consiglio di amministrazione dell’ateneo di approvare «l’istituzione di un posto di professore straordinario a tempo determinato di Malattie dell’apparato respiratorio, di durata triennale, finanziato con fondi esterni», come consente di fare la legge 4 novembre 2005 n.230. Il rettore riferisce al Consiglio che l’Azienda ospedaliera universitaria «è intenzionata a sostenere e finanziare economicamente il trattamento previsto, pari a 510.000 euro per l’intero triennio». La scelta cade sul dottor Andrea Rossi, «attuale direttore dell’Unità operativa complessa di Pneumologia», che «è in possesso dell’idoneità a professore ordinario, conseguita presso l’Università La sapienza di Roma».
Il 6 agosto 2013 la Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Sanità Luca Coletto, approva la delibera n.1422, in cui si legge «che il direttore generale dell’Azienda ospedaliera integrata, con nota protocollata del 18 luglio 2013, ha formulato una richiesta di riconoscimento dell’Unità operativa complessa di Pneumologia quale struttura a direzione universitaria “ad personam”, con assegnazione dell’incarico di apicalità al dottor Andrea Rossi».
LA RICHIESTA, si legge nella delibera, «è motivata dall’esigenza di attivare presso l’Università degli studi una cattedra di professore ordinario di prima fascia per malattie dell’apparato respiratorio al fine di avviare un programma di ricerca dal titolo “Senescenza cellulare e patologia polmonare: la patogenesi e la fisiopatologia dell’enfisema polmonare e della fibrosi polmonare idiopatica: sviluppo diversificato di una genesi comune”.
Poichè il cambio di direzione non comporta alcun onere per la Regione, la Giunta ha approvato la richiesta, specificando che «trattandosi di clinicizzazione “ad personam” la cessazione del titolare dall’incarico di direttore della struttura complessa Pneumologia comporta la cessazione del riconoscimento della struttura stessa quale struttura a direzione universitaria».
LA DIREZIONE universitaria di Pneumologia, insomma, nasce e morirà con il dottor Andrea Rossi, classe 1948, professore ordinario dell’Università inserito nell’attività assistenziale (delibera dell’Azienda ospedaliera integrata del 27 settembre).
Rileva il segretario Calabrese: «Non entro nel merito delle motivazioni che hanno indotto la Regione, l’Università di Verona e l’Azienda ospedaliera integrata a modificare un’organizzazione prevista dalla Convenzione Regione-Università del 2006 e dall’Atto aziendale del 2009. L’Anaao dice solo che questa trasformazione non è legittima, perché presa in assenza di concertazione sindacale. Ciascuno è libero di leggere la vicenda alla sua maniera, non è compito del sindacato fare l’analisi politica dell’incarico “ad personam”, bensì pretendere il rispetto delle regole della concertazione».
L’Arena – 10 gennaio 2014