Con il primo tepore primaverile torna la voglia di indossare tuta e scarpe comode e affrontare con il cane i sentieri delle nostre colline. Attenzione ai brutti incontri, però. Parliamo di processionaria, un lepidottero assai distruttivo per le pinete, particolarmente pericoloso nella fase larvale.
È in primavera che le larve – lunghe 1-3 centimetri – escono dai nidi e affamate raggiungono il terreno, procedendo in fila indiana, per poi interrarsi. Da temere sono i peli delle larve, altamente urticanti: si infilano nella pelle e subito causano un eritema pruriginoso. Se vengono a contatto con gli occhi provocano rapidamente una congiuntivite, mentre se inalati possono causare mal di gola e difficoltà respiratorie.
Il pericolo maggiore lo corrono però i cani, che potrebbero inavvertitamente ingerire i peli urticanti della processionaria. Fondamentale essere in grado di interpretare i sintomi: il primo è l’improvvisa e intensa salivazione del cane, provocata dal violento processo infiammatorio. Che presto colpisce la lingua, che si ingrossa a dismisura. Il danno può essere così grave da provocare processi di necrosi, con la conseguente perdita di porzioni della lingua. Come del tartufo.
Cosa fare se il nostro cane ha ingerito una processionaria? Se possibile effettuare un abbondante lavaggio della bocca con una soluzione di acqua e bicarbonato, poi correre dal veterinario. E sperare.
La processionaria è ormai endemica sulle nostre colline (la pianta più colpita è il pino, in particolare quello nero e il silvestre), ma è facile trovarne anche su larici e cedri. Eppure per la Regione Veneto nel Veronese come nelle altre province non «sussistono aree nelle quali la presenza dell’insetto del pino sia tale da costituire seria minaccia per cui debbano essere disposte per finalità fitosanitarie misure di lotta obbligatoria», come si legge nel Decreto 9 del23 settembre 2008 sulle “Disposizioni per la lotta obbligatoria contro la processionaria del pino” con cui il Veneto ha risposto al Decreto del ministero delle Politiche agricole che stabiliva nel 2007 le «disposizioni per la lotta obbligatoria contro la processionaria del pino».
Tradotto, significa che la Regione non fa nulla per fermare le larve e i loro peli urticanti. «La competenza è dei proprietari delle piante infestate», conferma il dottor Fabrizio Cestaro, direttore dei servizi veterinari dell’Ulss 20. Ma ogni Comune può decidere come agire. Il sindaco di Vittorio Veneto, ad esempio, ha da poco firmato un’ordinanza che intima «a tutti i proprietari di conifere con nidi di processionaria di provvedere immediatamente alla loro rimozione e distruzione con il fuoco o con trattamenti a alta pressione». Il Comune di Verona cosa ha deciso? Digitando “processionaria” sul sito istituzionale si viene rinviati a un link che rimanda a un sito non più disponibile della Regione Veneto.
L’Arena – 31 marzo 2015