Uso di sostanze illegali negli allevamenti, regole o divieti non rispettati, abusi. Quando a finire nel mirino di Procura, ASL o forze dell’ordine sono i medici veterinari, anche l’Ordine deve esserne informato. Un’antica battaglia di FNOVI tornata agli onori della cronaca nei giorni scorsi, dopo che nella provincia di Brescia sono uscite notizie di stampa relative all’utilizzo illegale di somatotropina in alcuni allevamenti di bovine da latte, nonché di utilizzo di altre sostanze vietate e non registrate.
L’Ordine dei medici veterinari della provincia di Brescia ha quindi inoltrato presso il Tribunale di Brescia la richiesta alla Procura della Repubblica di conoscere gli eventuali nominativi dei medici veterinari interessati e di acquisire, dove possibile, ogni notizia utile.
Questo perché “è nella prerogativa istituzionale dell’Ordine professionale – spiegano dalla Federazione Nazionale degli Ordini veterinari italiani – acquisite informazioni certe e verificate, accertare eventuali responsabilità a carico di propri iscritti ed eventualmente attivare una eventuale azione disciplinare a carico di chi si è reso responsabile”.
Per quanto riguarda il caso di Brescia, dove le notizie arrivate sono imprecise e controverse, l’Ordine provinciale ha ritenuto “necessario dimensionare correttamente questa vicenda ed evidenziare che i medici veterinari operano in un contesto produttivo di eccellenza, grazie ai quali la provincia di Brescia produce il 10% del latte nazionale, ai massimi livelli igienico sanitari e qualitativi”.
Più in generale, l’occasione è ottima per ribadire l’importanza che cambi il modus operandi attuale: oggi autorità come ASL, Procura, forze dell’ordine, non sono tenute a informare gli Ordini professionali interessati quando ci sono delle indagini o presunti abusi, e così gli Ordini (come nel caso di Brescia) vengono a conoscenza di indagini sui propri iscritti soltanto dai giornali.
FNOVI chiede invece che gli Ordini professionali vengano tempestivamente contattati per potere fare degli approfondimenti interni e procedere con eventuali sanzioni disciplinari.
autore: Ufficio stampa Fnovi – 26 novembre 2014