I veterinari e i medici dei servizi di prevenzione del Piemonte in sciopero giovedì 20 dicembre, a pochi giorni dal Natale, dopo la gravissima decisione del direttore generale dell’Asl To1 Giovanna Briccarello di sopprimere tutte le quattro strutture complesse veterinarie del Dipartimento di prevenzione. La delibera del 20 novembre dell’azienda sanitaria torinese, che di fatto non ha precedenti in Italia, decapita e destruttura i servizi preposti alla tutela della sicurezza alimentare e della salubrità del cibo che ogni giorno finisce sulle tavole dei piemontesi e degli italiani. E questo proprio in un momento di grave crisi economica in cui la prevenzione acquista un ruolo centrale, non solo nel garantire l’efficienza e la competitività dell’agroalimentare, ma anche la fiducia del consumatore. Il volantino. Si tratta di una deliberazione che viola palesemente tutta la normativa vigente, a cominciare dal recentissimo decreto “Balduzzi” divenuto legge soltanto l’8 novembre scorso.
Decreto che ha attribuito particolare rilevanza funzionale, gestionale e operativa proprio alle strutture veterinarie e di igiene degli alimenti, rafforzandole ulteriormente anche in quanto “aree disciplinari” distinte e necessariamente autonome. Nella Regione Piemonte, in totale controtendenza, è stato invece avviato un piano di “revisione organizzativa” dei Dipartimenti di Prevenzione in senso fortemente riduttivo, senza peraltro alcun opportuno confronto con i medici e i veterinari che quotidianamente svolgono le funzioni di vigilanza sulle filiere alimentari.
Ora la delibera dell’Asl torinese non solo abolisce la direzione di “tre aree disciplinari” distinte e di un’ulteriore struttura sovrazonale fondamentale, revocando tutti gli incarichi precedenti, ma nomina anche un Coordinatore unico dei servizi veterinari. Questo senza alcuna trasparente selezione né verifica delle competenze: non esiste neppure disciplina di riferimento legalmente valida per tale incarico.
La Federazione veterinari e medici ha immediatamente manifestato il proprio disaccordo alla direzione generale dell’Asl, ma è rimasta del tutto inascoltata. Ad aggravare il quadro l’atteggiamento della Regione che non ha preso alcuna posizione e ha quindi, di fatto, avallato i provvedimenti illegittimi dell’azienda sanitaria torinese. La stessa Regione aveva peraltro recentemente annunciato l’emanazione di “linee guida” indirizzate ai direttori generali per operare tagli selettivi alle ipotetiche “eccedenze” in ciascuna azienda sanitaria.
Ma i servizi di prevenzione sono già stati fortemente ridotti nel 2008 e, ad oggi, rispettano certamente più di ogni altro comparto i parametri di contenimento dei costi stabiliti a livello nazionale. Pur non essendo ancora state emesse le “linee guida” regionali, la delibera dell’Asl To1 sembra voler fare da “apripista” per una demolizione della prevenzione primaria anche nelle altre aziende sanitarie. Il rischio è gravissimo: verrebbero indebolite tutte le attività di controllo a garanzia della sicurezza alimentare.
Davanti a una situazione di potenziale pericolosità Fvm Piemonte ha proclamato formalmente lo stato di agitazione e quindi deciso, per il 20 dicembre, l’astensione dal lavoro per un’ora e due ore di sciopero “virtuale” in cui veterinari e medici devolveranno il corrispettivo alle mense sociali.
La Regione Piemonte, infatti, non si è presentata al tentativo di conciliazione messo in atto dalla Prefettura di Torino lo scorso 4 dicembre né si è degnata di rispondere alla convocazione dell’ente di Governo. Segno che il governatore Cota e l’assessore Monferino non hanno evidentemente solidi argomenti a difesa delle gravi decisioni adottate.
I provvedimenti di destrutturazione fin qui adottati rappresentano anche un’aperta violazione dei contratti di lavoro e delle leggi in materia, ma soprattutto determinano un pericolo per la salute pubblica. Per questo veterinari e medici dei servizi di prevenzione del Piemonte saranno a Torino sabato 15 e lunedì 17 dicembre per un volantinaggio in cui spiegheranno ai cittadini i gravi rischi a cui la politica della Regione li espone.
Le iniziative della Regione Piemonte hanno destato grave preoccupazione anche negli ambienti istituzionali, sanitari e politici, con decise prese di posizione degli onorevoli Rodolfo Viola (Pd) e Gianni Mancuso (Pdl) che hanno espresso la loro contrarietà chiedendo un intervento del Governo per il rispetto delle leggi. Anche i consiglieri regionali Giovanna Pentenero e Eleonora Artesio (il precedente assessore alla sanità) hanno presentato in proposito un’interrogazione.
«In un momento in cui il Governo ha voluto puntare alla massima tutela del consumatore e dei servizi pubblici di prevenzione e controllo – spiega Maurizio Bologna, presidente Fvm Piemonte – il direttore Briccarello, il governatore Cota e l’assessore Monferino vanno chiaramente e drammaticamente in senso contrario. Il danno lo subiranno soprattutto i cittadini del Piemonte, ma anche quelli del resto del Paese (l’alimentare prodotto nella nostra Regione non resta solo qui). L’organizzazione che si prospetta è analoga a quella di un grande ospedale in cui venissero aboliti del tutto i primariati di Cardiologia, Ortopedia e Anestesia, tre discipline appartenenti a tre aree disciplinari distinte, istituendo una direzione unica di coordinamento sui tre reparti. Diamo pure per scontato che i medici così riuniti siano tutti bravi e volenterosi, ma quale pianificazione, programmazione e verifica potrebbe correttamente fare il nuovo primario su materie per le quali non può evidentemente avere una competenza globale?»
E conclude: «Da pazienti saremmo tutti preoccupati. E allora crediamo che imprenditori del settore agroalimentare, utenti, cittadini e consumatori sarebbero molto preoccupati sapendo che i medici e i veterinari, posti a salvaguardia della sicurezza alimentare, del settore agroalimentare e dei suoi prodotti, vengono organizzati e gestiti in modo così sventurato».
I veterinari e i medici dei servizi di prevenzione del Piemonte chiedono ai cittadini di inviare il loro volantino di protesta all’assessore alla sanità Paolo Monferino al fax 011-4324629 o di aderire alla protesta sul sito www.sivemppiemonte.it.
10 dicembre 2012