È ancora ricoverato in rianimazione, in condizioni gravi ma stazionarie, S.G., 62 anni, residente a Rosà, in via Vica, colpito dalla leptospirosi. I medici non hanno sciolto la prognosi ma il fatto che abbia superato il periodo critico delle 48 ore fa sperare nel meglio.
Il cuore resiste alle cure, mentre fegato e polmoni risultano danneggiati dall’infezione causata dal contatto con i resti di deiezioni di topi. L’uomo ha contratto la malattia mentre si dedicava alla sua passione, la raccolta di funghi. Passava le ore libere a perlustrare siepi e corsi d’acqua. Negli ultimi giorni, il contatto tra del materiale contaminato e una ferita che aveva sulle mani ha dato il via all’infezione devastante. Venerdì scorso il destino del rosatese sembrava segnato. I medici hanno convocato il fratello e le sorelle, visto che non si vedevano prospettive di alcun genere. Ora, i familiari hanno la possibilità di entrare uno alla volta nella sala di rianimazione. Sono in molti ad augurarsi che riesca a superare la crisi e tornare alla vita normale. L’episodio del pensionato rosatese che lottando fra la vita e la morte sembra un caso isolato. Negli ultimi tempi, in paese, non si sono registrati altri casi di leptospirosi, un’infezione devastante che, nell’arco di 48 ore, distrugge gli organi vitali, in particolare fegato e polmoni, e si contrae lungo i corsi d’acqua, via di spostamento dei ratti, abili nuotatori. L’esposizione all’aria per una manciata di minuti rende innocue le urine e le feci dei topi, ma chi ha la sfortuna di entrarvici in contatto subito dopo il passaggio dei roditori, va incontro a grossi pericoli. «Il monitoraggio del territorio è costante – afferma il vicesindaco di Rosà, Manuela Lanzarin, che è anche assessore all’ambiente.
L´uomo aveva cercato chiodini lungo un corso d’acqua. Domenica i primi malesseri. Mercoledì il ricovero in ospedale. Il pensionato ora è in rianimazione, in condizioni critiche
La passione per i funghi gli ha giocato un brutto scherzo. Un rosatese, S.G., 62 anni, residente in via Vica, pensionato, sta lottando fra la vita e la morte, nel reparto rianimazione dell´ospedale di Bassano. La sua vita è appesa a un filo dopo che la leptospirosi gli ha compromesso organi vitali. L´infezione, molto probabilmente, è stata contratta mentre era alla ricerca di funghi, all´interno di un corso d´acqua. La scorsa settimana si era dimostrata molto favorevole e i chiodini, unica specialità commestibile che si raccoglie in paese, avevano creato parecchie soddisfazioni fra i raccoglitori. Insieme ai funghi, però, i corsi d´acqua presentano anche dei pericoli. Sono la via più facile di spostamento per i roditori che lasciano sul posto gli escrementi. Il contatto con una ferita, anche se superficiale, diventa un pericoloso veicolo di infezioni, con conseguenze devastanti per l´organismo. S.G. aveva riscontrato i primi sintomi del malessere domenica scorsa, quando, come di consueto, aveva raggiunto la sede degli alpini in via Schallstadt, per incontrare gli amici. In un primo tempo si pensava a sintomi dell´influenza stagionale. Mercoledì le sue condizioni si sono aggravate e i parenti hanno deciso il ricovero all´ospedale di Bassano.
I controlli hanno permesso di stabilire che si trattava di un´infezione dovuta a leptospirosi, che aveva già fatto registrare conseguenze devastanti. Ora il pensionato si trova ricoverato in rianimazione e le sue condizioni sono molto gravi. Vive grazie alle macchine e non è cosciente. Nella giornata di venerdì sembrava spacciato. Ieri le sue condizioni, anche se molto gravi, risultavano stabili. Amico di tutti, appassionato del lavoro, assai vicino agli alpini: in paese si segue con ansia la sua lotta per la vita
Il Giornale di Vicenza – 5 novembre 2012