A denunciarlo un vicino di casa che per tre giorni aveva trovato gli uccelli morti: avevano mangiato i bocconi “infettati”. Un operaio della città dovrà presentarsi a processo per difendersi dall´accusa di maltrattamenti di animali
A processo per aver ucciso i merli del quartiere. È la singolare accusa mossa ad un operaio residente in città, il quale dovrà presentarsi in tribunale per difendersi dall´ipotesi di maltrattamento di animali. La prima udienza è stata fissata davanti al giudice Carli per l´autunno prossimo. Alla sbarra ci sarà il cittadino ex jugoslavo Predrag Milutinovic, 59 anni, che abita a Vicenza in via Adige. Assistito dall´avv. Simone Rossi, respinge con forza le accuse: «È un´assurdità. Io volevo uccidere i topi che mi entravano in cantina».
LA DENUNCIA. La vicenda risale all´autunno del 2010. Mario, un pensionato di 64 anni che abita a due passi da Milutinovic, si gustava gli uccellini, in gran parte merli, che affollavano il suo giardino e anche quello condominiale del palazzo dell´imputato. Una mattina aveva trovato un merlo morto; nei giorni successivi la scena si era ripetuta, e ne aveva trovati altri 4-5. Si era guardato in giro, scoprendo che gli uccelli andavano a cibarsi nel poggiolo – che dà sul giardino – dell´operaio, e poco dopo morivano. Era andato a controllare e aveva trovato delle esche avvelenate. Pertanto, aveva denunciato il vicino di casa alle guardie zoofile, che avevano trasmesso la querela in procura dando il via all´indagine.
DECRETO E PROCESSO. L´immigrato era finito perciò sotto inchiesta per maltrattamento di animali, aggravato dalla morte. Certo, i merli non erano di Mario ma la sua denuncia, in base a quanto ricostruito, corrispondeva al vero. Pertanto, il pubblico ministero Dal Martello, poi trasferita a Verona, aveva emesso a carico dell´operaio un decreto penale di condanna. Quando lo aveva ricevuto, Milutinovic si era rivolto al legale e si era opposto, preferendo farsi processare per dimostrare la sua innocenza davanti al giudice. Ora l´udienza è stata fissata e dall´autunno prossimo sfileranno in tribunale i primi testimoni per fare chiarezza sulla vicenda. Non è escluso che il pensionato possa costituirsi parte civile e chiedere i danni.
I TOPI. L´imputato nega con forza di aver maltrattato quegli uccellini, anche se non esclude che possano essere morti per causa sua. Perchè? «In quel periodo tenevo delle derrate alimentari in cantina, che sorge proprio sotto il poggiolo, e che è arieggiata da una bocca di lupo protetta da una grata. Ecco, quella rete la trovavo sempre rotta, o staccata, e i cibi sparsi sul pavimento. Ho capito che entravano i topi, ma non sapevo come difendermi. Così sono andato in un negozio e ho comprato del veleno che ho sparso sulla grata. Ma i topi entravano lo stesso. Così ho preso dei pezzi di pane vecchio, li ho imbevuti di veleno e li ho lasciati vicino alla bocca di lupo oppure sul poggiolo. Non avevo pensato che altri animali potessero mangiarne; certo, non ho pensato agli uccelli».
LA POLEMICA. Milutinovic è particolarmente arrabbiato per la vicenda. «Io credo che se il mio vicino fosse venuto a dirmi che morivano i merli avrei agito diversamente. È stato assai triste ricevere il decreto penale e scoprire che cos´era successo dall´autorità giudiziaria. Se il pensionato mi avesse raccontato che cosa stava succedendo avrei messo le esche avvelenate direttamente in cantina». A proposito, l´operaio ha trovato la soluzione del problema: non ha più lasciato nulla di commestibile in cantina. Ma, nei mesi successivi, è stata effettuata anche una derattizzazione nel quartiere.
Il Giornale di Vicenza – 13 marzo 2013