IL CASO. Nuovi blitz della polizia provinciale nella Valle dell´Agno. Nelle perquisizioni sequestrato anche un fucile
A scoprirli è stata ancora una volta la polizia provinciale in prima linea contro questi illeciti. E in questa occasione è finita nella rete dei controlli anche una donna. Gli agenti del comandante Claudio Meggiolaro hanno denunciato nei giorni scorsi due persone, a Valdagno e Cornedo, per i reati di maltrattamento di animali e uccellagione.
Il primo caso ha avuto come protagonista Urbano Vigolo, 65 anni, di Cornedo. Stando agli accertamenti della polizia provinciale, avrebbe esercitato l´attività venatoria utilizzando due richiami elettronici e tre trappole a scatto. In più, nel congelatore della sua bitazione, sono stati rinvenuti 30 uccelli di specie protette. Nel corso della perquisizione domestica, sono saltate fuori anche circa 100 munizioni a palla di calibro 12 e 22, non denunciate. In più alcuni uccelli di specie protette che, stando sempre alle verifiche degli agenti, sarebbero stati impiegati come richiamo per la caccia.
Il secondo caso ha coinvolto Lucia Rollari, di 58 anni, residente a Valdagno. Gli agenti l´avrebbero sorpresa mentre stava armeggiando con 10 metri di rete, srotolata nel bosco. Anche in questo caso, nella successiva perquisizione domiciliare sono stati rinvenuti 20 uccelli protetti, conservati in congelatore, tra i quali c´erano anche alcuni esemplari appartenenti alla categoria dei super protetti cioè quelli maggiormente tutelati dalla legge.
Entrambi i coinvolti hanno preferito non rilasciare dichiarazioni sull´accaduto trincerandosi dietro a un «no comment».
Le verifiche sono scattate in relazione alla normativa in materia di caccia di frodo che è stata aggiornata, come conferma la polizia provinciale, stabilendo nuovi vincoli di protezione per fringuelli, pispole e ciuffolotti: la loro cattura o la loro uccisione sono sanzionate con 600 euro di ammenda. Per le altre specie con maggior grado di protezione, invece, la sanzione può salire, al termine del procedimento penale, fino a 1.100 euro. In più, prevista la confisca del fucile da caccia.
Il Giornale di Vicenza – 13 novembre 2012