Cavalla pet-therapy a passeggio. Treni ko sulla Milano-Venezia
L’altro pomeriggio rallentamenti per un´ora poco dopo la stazione di Montebello. L´animale era scappato da un centro di ippoterapia per disabili Riportato nel recinto dalla Polfer
Ai cavalli forse piace brucare l´erbetta che cresce fra i binariLei non lo sa quanti pasticci ha creato e quante persone ha coinvolto, solo per il gusto di farsi una passeggiatina in libertà. Tutto perché quella cavalla scappata ieri pomeriggio dal recinto al centro di ippoterapia della Fondazione Massignan di Brendola per farsi il suo giretto ha scelto i binari della linea ferroviaria Milano-Venezia.
Hanno frenato tutti i treni, per lei: Freccia bianca, regionali, Etr, merci. Non è durato molto comunque il mini safari per convincere l´animale a uscire dai binari: meno di un´ora, dalle 15.30 alle 16.20. Zona del primo avvistamento: circa un chilometro e mezzo dopo la stazione di Montebello, in direzione Vicenza.
Subito parte l´allarme per la polfer di Vicenza. «Ho visto caprioli, pecore, mucche e anche un torello – dice sorridendo Claudio Spinato, comandante della polizia ferroviaria di Vicenza -, il cavallo mi mancava…». Parte la pattuglia, ma intanto avvisano le ferrovie del pericolo: tutti i treni di passaggio in quel tratto vengono obbligati a “marciare a vista” e a velocità ridotta.
Alla caccia (buona) partecipano anche gli agenti della polizia provinciale a cui si aggiungono poi anche i volontari della cooperativa. Così finalmente la rintracciano: lei continua tranquilla la sua passeggiata fra i binari del treno, il problema è che il terreno intorno è fangoso e non è facile starle dietro.
La strategia è quella di farla sentire il più possibile tranquilla, insomma evitare che si metta a correre. Gli agenti della polfer e aiutanti vari si armano di pazienza e lentamente cercano di convincere la cavalla a lasciare la ferrovia. Operazione non sempre facile con i cavalli, animali sensibili se non irritabili. Anche se come tutti gli animali usati per la ippoterapia e la pet therapy, sono scelti tra quelli più mansueti e affidabili.
Comunque alla fine la fuggitiva decide di averne abbastanza e si lascia accompagnare fuori dalla massicciata. Pericolo cessato, via libera ai treni che tornano alla normalità. Qualche ritardo sulla linea, ma il tratto considerato a rischio-investimento non era molto lungo. Il problema tra l´altro non era solo per salvaguardare la cavalla, ma visto che si tratta di un animale di una certa dimensione in caso di incidente anche un treno rischia qualcosa.
Quanto alla cavalla vagabonda, è stata riportata nel suo recinto. Tra gli applausi, a quanto raccontano, dei ragazzini ospiti della cooperativa felici di rivederla. Anche perché chi frequenta il centro di recupero disabili conosce tutti gli animali: gli asinelli, le capre, i cani. E si affeziona.
Banali le cause della fuga: pare sia stato un cancelletto del recinto chiuso male, neanche quella cavalla stesse aspettando il momento buono. In fondo su internet gira il video di un cavallo che si apre i chiavistelli dei portoni della stalla da solo, a colpi di muso. Si spera per non andare a farsi un giro sui binari
Il Giornale di Vicenza – 8 febbraio 2013