IL CASO. Una comitiva di turisti è stata costretta a ricorrere alle cure del pronto soccorso. Avevano mangiato la frutta lasciata per loro in frigorifero dai padroni di casa. Ma era andato evidentemente a male
VICENZA. Ancora un’intossicazione alimentare. Questa volta la colpa non sarebbe del pesce o delle uova per fare la tiramisù, ma di un melone andato a male che cinque giovani hanno ugualmente mangiato, finendo di corsa prima alla toilette e quindi al pronto soccorso in ospedale. È quanto accaduto lo scorso fine settimana a Torri di Quartesolo, dove in un appartamento della zona di Marola sono ospiti in questi giorni dei turisti tedeschi e danesi, che studiano comunque a Berlino. I cinque, di età compresa fra i 23 e i 29 anni, si erano infatti accordati con una famiglia residente a Torri che partecipa con loro all’iniziativa “scambio casa”. Coloro che decidono di prendervi parte si iscrivono su un sito internet e offrono la loro abitazione per una o due settimane; qualcuno verrà a casa loro, e loro andranno a casa di qualcun altro. I giovani, tre ragazze e due ragazzi, avevano scelto l’hinterland di Vicenza per trascorrere una decina di giorni fra la città del Palladio e il Veneto, ed erano arrivati a Torri la scorsa settimana. Come accade spesso per questo genere di scambi, il padrone di casa lascia qualcosa in frigo o nella dispensa per gli ospiti; ma evidentemente qualcosa deve essere andato storto. E così quella che doveva essere una vacanza low cost in una città splendida ha riservato spazio per una disavventura che gli involontari protagonisti certo ricorderanno. Nel frigorifero, infatti, tedeschi e danesi avevano trovato fra le altre cose anche un melone, che però non doveva essere fresco; avevano sentito parlare dell’abbinata prosciutto-melone, e avevano deciso di andare a comprare del crudo per provare uno dei piatti estivi classici della cucina anche italiana. Con ogni probabilità, nessuno di loro aveva grande familiarità con i meloni, perchè quello che hanno mangiato era andato a male; ma nessuno se n’è accorto o ci ha dato troppo peso. Sentendo i loro racconti, infatti, altre pietanze sarebbero escluse dalla lista dei sospettati, perchè non c’era nulla di potenzialmente pericoloso, Nemmeno il prosciutto, visto che uno di loro non ne aveva mangiato e pure si è ugualmente sentito male in contemporanea con gli altri amici.
Il Giornale di Vicenza – 14 agosto 2013