Piovene Rocchette. Dopo che l’Ulss 4 ha autorizzato l’Anpa a operare al Segalla. Toldo: «A breve fisserò un incontro chiarificatore»
Contrasti tra associazioni animaliste sul capitolo “adozioni” al canile sanitario Segalla di Piovene Rocchette, da anni nell’occhio del ciclone, tra proteste, litigi e irregolarità. Ora l’Ulss 4 ha autorizzato anche la neonata Anpa a operare sul fronte adozioni e sono arrivati subito i contrasti con l’Enpa, che se ne era occupata fino a questo momento. Ancora nel dicembre 2010 il canile Segalla era stato sgomberato con ordinanza del Comune di Piovene, a causa di irregolarità strutturali per lo svolgimento della funzione di rifugio del cane (lunga permanenza). Decine di cani erano quindi stati spostati, mentre sul posto era rimasta operativa solo la parte relativa al canile sanitario, dove gli animali accalappiati stanno per un massimo di 30 giorni, prima di traslocare al rifugio. Da allora l’associazione Enpa ha continuato ad occuparsi delle procedure di “pre-adozione” dei cani custoditi al canile sanitario, che vengono fotografati e schedati per velocizzare l’iter, prima di passare al rifugio dove avviene l’adozione reale. Da qualche settimana però, ad occuparsi di quest’ultima attività nella sede piovenese si è aggiunta una nuova associazione denominata Anpa, creata da pochi mesi, che ha ottenuto il beneplacito ad operare da parte del presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 4, Alberto Toldo. «Il problema è che quest’Anpa tenta di impedire l’accesso ai nostri volontari – spiega Fabiola Bertoldo, presidente dell’Enpa –. Seguiamo il canile da anni, ma nessuno si è degnato di informarci di questa novità. Ci chiediamo come mai la Conferenza dei sindaci abbia preso questa decisione, visto che l’Enpa era già destinataria di un accordo da parecchi anni e, in ogni caso, ha chiesto di operare in tal senso già dal 2007, anno d’entrata in vigore dell’obbligo per i canili gestiti da privati di affidare le adozioni ad un’associazione animalista. Per quale motivo cambiare una gestione che stava dando ottimi risultati, sia per il benessere dei cani che per il risparmio dei cittadini? Tutto a causa delle sconsiderate scelte dei vertici della Conferenza dei sindaci». «Non abbiamo impedito l’accesso – afferma Germano Cattelan, presidente Anpa – sono loro che non vogliono collaborare con noi. Vorrebbero solo che il canile Segalla venisse chiuso. Abbiamo procedure differenti per le adozioni e l’Enpa non lo accetta». Esiste comunque un documento, datato fine maggio e siglato da Toldo, che stabilisce chiaramente che le due associazioni possono operare insieme, in attesa «di addivenire ad una convenzione permanente con le varie realtà per la definizione degli obblighi reciproci di collaborazione». «Per ora non è attiva nessuna convenzione – sottolinea Toldo – ed ogni impedimento all’accesso al canile risulta illegittimo. A breve fisserò un incontro chiarificatore con le parti per fare il punto e ricordare a tutti i termini degli accordi presi».
Il Giornale di Vicenza – 23 giugno 2012