Questa estate ha fatto razzia di mucche sull’Altopiano di Asiago. Adesso M4, in confidenza chiamato Genè, è in letargo in una caverna della Valsugana, non è «radiocollarato», si sveglierà tra due mesi con 30 kg di meno, pieno di fame, con le furbizie imparate l’estate scorsa: pronto cioè con ogni probabilità a riprendersi gli spazi sui giornali e televisioni. E mentre il nostro bestione, che pesa 2 quintali e 20 kg, ha sei anni, proviene dal Parco dell’Adamello, sta dormendo per così dire i suoi sonni tranquilli, c’è chi già parla e discute di lui.
È successo all’Università popolare di Rosà dove ieri mattina due veterinari, il dottor Franco Bizzotto ed il dottor Orlano Frison, hanno a lungo parlato di lui e degli orsi in genere. Frison è stato protagonista l’estate scorsa della caccia dell’orso sull’altopiano assieme ad un collega, a due guardie forestali, a due poliziotti provinciali. Ha raccontato delle notti passate con un po’ di paura, delle scene crude di fronte a mucche sbranate mentre difendevano i loro piccoli, delle furbizie e delle astuzie messe in atto dal plantigrado. Dai corsisti sono emerse delle domande scomode: che senso ha tutto questo? Sull’Altopiano in estate ci sono settemila mucche, c’è tutta l’economia delle malghe e dei malgari legata alla decisione dei contadini della pianura altovicentina di mandare i propri animali in altopiano. Perché si difende l’orso e non le mucche? In fondo non è più un animale raro, perché nel parco dell’Adamello ormai ce ne sono 55 esemplari. In Svizzera ed in Slovenia in questo caso verrebbe abbattuto. È un discorso politico, è stato il commento raccolto. L’orso è diventato un «animale di Stato».
Silvano Bordignon – Corriere del Veneto – 22 gennaio 2015