Da aprile al S. Bortolo si potranno fare le visite ambulatoriali e le varie diagnostiche dopo cena e nel weekend. L´obiettivo dichiarato è quello di ridurre le lunghe liste d´attesa Fantuz: «Il personale impiegato verrà pagato con gli straordinari»
Visite di notte. Il San Bortolo apre le porte. Da aprile si potranno fare dopo cena. Sempre a cominciare da aprile il sabato diventerà veramente operativo. Dalle 8 alle 19,30 si potranno fare colonscopie, gastroscopie, mammografie, ecografie, ecocolordoppler, tac, risonanze. Cambia un´epoca. Nel Veneto sul fronte degli orari ospedalieri extra è già partita Venezia, ma Vicenza mette sul piatto un´offerta più robusta, anticipando, accanto all´Ulss 12, il progetto complessivo, da estendere a tutti gli ospedali, al quale sta lavorando l´assessore regionale alla sanità Luca Coletto per tradurre nella pratica ciò che il governatore Luca Zaia ha espressamente richiesto ai nuovi direttori generali all´atto delle recenti nomine.
L´obiettivo principale è lo snellimento delle liste di attesa, cioè la priorità delle priorità. Nella griglia degli esami che andranno ad aggiungersi a quelli attivati da tempo (ma solo il sabato) sono state, infatti, inserite alcune delle prestazioni che oggi continuano a registrare i tempi di attesa più lunghi, oltre i 6 mesi, e che, pertanto, a partire da aprile, si potranno ottenere molto più rapidamente. Questo senza contare che il parco-macchine dell´ospedale potrà essere utilizzato molto di più e meglio, eliminando tempi morti e favorendo una maggiore economicità di gestione. Un´irruzione nella modernità anche questa a vantaggio dei vicentini, che potranno recarsi in ospedale al termine della giornata di lavoro, senza più la necessità di permessi.
Le cifre non sono eccezionali, anche se la decisione di passare dalle parole ai fatti è la dimostrazione che non si vuole restare fermi agli annunci, ma – dice il dg Ermanno Angonese – «questo è solo l´inizio». Facendo i conti, se fino ad oggi, grazie agli ambulatori già aperti il sabato mattina a radiologia, neuroradiologia, endoscopia digestiva, si garantivano 2.500 prestazioni all´anno, d´ora in poi se ne potranno fare 2.000 in più. Insomma, uno scatto non da poco. In un anno saranno 4.500 i pazienti serali e del sabato. In un anno, guardando ai numeri più pesanti, alle migliaia di esami e raggi che l´ospedale fornisce negli orari canonici durante la settimana feriale, si sommeranno 2.000 ecocolordoppler, 1.300 risonanze, 570 mammografie, 570 ecografie del seno, 570 ecografie internistiche, 570 tac, 480 fra colonscopie e gastroscopie.
«Il personale impiegato – spiega il direttore sanitario Eugenio Fantuz – verrà pagato con gli straordinari. I soldi li troveremo nel bilancio senza gravare sul Servizio sanitario regionale, attingendo dai proventi della libera professione dei medici, in base a quanto stabilito dal decreto Balduzzi, un ulteriore 5 per cento con cui finanziare questo programma diretto a ridurre le liste di attese, a promuovere screening e prevenzione. Cento mila euro erano impegnati con i servizi extra che già assicuriamo. Ora ne investiremo altri 200 mila».
Per il futuro il proposito è di innalzare ancora di più l´asticella, accelerando il turnover anche per le visite specialistiche. «Vedremo di mettere a disposizione gli ambulatori anche nelle ore serali feriali e il sabato – dice il direttore medico Livio Dalla Barba – anche se per la verità oggi negli orari normali riusciamo a fronteggiare le richieste in modo accettabile senza far aspettare troppo l´utenza. Le maggiori criticità le abbiamo sempre avute nelle indagini strumentali ed è a questa domanda che abbiamo dato la precedenza assoluta».
Il Giornale di Vicenza – 16 febbraio 2013