Valli del Pasubio. Una disposizione dell’Ulss vieta la distribuzione degli insaccati partecipanti alla gara fra norcini. Concesso l’assaggio ai soli giurati. Ai tavoli della festa sarà servito il salume dei produttori del posto regolarmente autorizzati
La sagra ha rischiato di essere soppressa. O meglio, di perdere la sua ragione di essere, e cioè la gara fra una decina di norcini che si tramandano da tempi remoti i segreti dell’insaccato principe della Val Leogra. L’Ulss 4 aveva infatti stabilito, con un’ordinanza, che le sopresse in gara non potevano essere degustate dai fruitori della sagra, in quanto fatte in casa. e nemmeno dai giurati. Tira ora un sospiro di sollievo Livio Brandellero, neopresidente della Pro loco altovalleogrina, che si è fatto in quattro per salvare il trono alla sopressa regina. L’incoronazione, che si ripete inossidabile da 45 anni , rischiava,infatti,di essere decapitata.Non per volontà popolare, visto che i seguaci di Pantagruel non hanno mai tradito il classico appuntamento gatronomico. Una recente lettera del Dipartimento sanità animale e sicurezza alimentare dell’Ulss 4 inviata alla Pro su esplicita richiesta del presidente, ha ufficializzato il proprio «parere su gara sopressa casalinga». La nota dell’ente, con riferimento alle indicazioni dell’Unità di progetto veterinaria regionale, precisa che «la degustazione dei prodotti da giudicare è assimilabile al consumo domestico privato di alimenti, giacchè la giuria è costituita da un ben determinato e limitato gruppo di persone e la degustazione è un’attività occasionale e quindi la degustazione delle sopresse in parola da parte della giuria sia esclusa dall’ambito di applicazione dei regolamenti del pacchetto igiene». Le fette del salume potranno essere apprezzate dai giurati. La gara, almeno quella, è salva. Più che soddisfatto Brandellero, che ha subito inviato alla decina di norcini del paese l’invito alla gara. E soprattutto contenti i “mas’ciari” del posto,in trepida attesa, fino a qualche giorno fa, del via libera alla competizione che regala sobriamente una mattinata di gloria e una targa di merito ai più bravi. Tutti concordi i vecchi olimpionici della sopressa. «Per noi – dicono all’unisono – l’importante è mostrare la qualità del prodotto fatto in casa, curato e stagionato con cura nelle nostre cantine. Che poi sia assaggiato anche da notabili e autorità blasonate. poco importa. Assaggeremo la nostra creazione tra amici, magari in una vecchia cantina o su un tavolato in mezzo ai boschi di faggio, con boccali di vinello nero e tanta allegria». Così la sagra si può svolgere regolarmente e fra i tavoli girerà solo la sopressa del posto proveniente da produttori autorizzati. Quella in gara saranno appannaggio di pochi eletti, che se la gusteranno lontani dal clamore.
Il Giornale di Vicenza – 22 luglio 2012