L’Efsa raccomanda ulteriori ricerche per caratterizzare completamente l’Sbv e comprenderne meglio i meccanismi di trasmissione. Il virus di Schmallenberg (Sbv) viene trasmesso da insetti ed è stato rilevato per la prima volta in Europa nel 2011 in bovini, ovini e caprini. La relazione dell’Efsa passa in rassegna le attuali conoscenze in aree quali la genotipizzazione, le vie di trasmissione, i modelli di diffusione, la prevalenza, le specie suscettibili e l’impatto sulla salute degli animali. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare raccomanda ulteriori ricerche per caratterizzare completamente l’Sbv e comprenderne meglio i meccanismi di trasmissione. Tutto questo aiuterà l’Unione europea a essere meglio preparata ad affrontare eventuali nuove minacce legate alla malattia. La relazione scientifica fornisce una panoramica delle ricerche condotte sul virus Schmallenberg nei vari Stati membri.
Con particolare attenzione alla ricerca co-finanziato dalla Commissione Europea. Concentrandosi in particolare su tre linee di ricerca principali: una revisione della attuale conoscenza della SBV, l’utilizzo di modelli di trasmissione per valutare geografica e temporale diffusione SBV, la valutazione di impatto SBV effettuata in vari Stati membri.
Fonte: Efsa – 16 maggio 2014