Arrivano da tutta Italia i malati di cancro alla laringe. Ma l’ospedale di Vittorio Veneto corre il rischio di perdere il centro di riferimento regionale, per la lotta a questo particolare tumore, da anni collocato presso il reparto di otorinolaringoiatria, conosciuto ed apprezzato per le sue prestazioni in tutta Italia.
Anzi, «è purtroppo una certezza», a sentire Giorgio De Bastiani, capogruppo Pdl in consiglio comunale «pare che altri ospedali del Veneto abbiamo assunto più titoli per rivendicare questa specialità e se così accadesse per il nostro nosocomio sarebbe una perdita grave». La preoccupazione è condivisa da Giuseppe Costa, capogruppo del Pd. «La relazione approvata con la legge di piano socio saniario», ricorda, «prevede testualmente che “le specialità di otorinolaringoiatria e di oculistica avranno di norma dimensione sovraziendale”, (che significa molto probabilmente una sola divisione per provincia). Si può argomentare facilmente che “di norma” non debba significare “necessariamente”, ma non bisogna dimenticare che esiste anche un’altra divisione uguale nella vicina Usl di Asolo». Come non fosse sufficiente, corre grossi pericoli anche la divisione di ortopedia. «È priva del direttore titolare, anche se efficacemente diretta da un apicale a titolo provvisorio, il dottor Sabbadin» spiega infatti Costa. «Non essendo stata acquisita l’autorizzazione alla copertura definitiva del posto che è vacante da oltre tre anni, ci sono tutti i motivi per ritenere che la Regione consideri l’ortopedia di Vittorio un doppione e quindi facilmente disattivabile». In forse anche il punto nascita, perché a Vittorio Veneto non raggiunge i mille parti l’anno. Basta, ancora no? «Prevedendo la programmazione regionale la diminuzione di specialità chirurgiche, appare evidente», sottolinea l’esponente del Pd, «che ben difficilmente sarà attuato il potenziamento del servizio di anestesia e rianimazione».
Tribuna di Treviso – 3 dicembre 2012