E’ stata prorogata fino al 31 dicembre 2016 l’ordinanza 4 agosto 2011, e successive modificazioni, recante: «Norme sanitarie in materia di encefalomielite equina di tipo West Nile (West Nile Disease) e attività di sorveglianza sul territorio nazionale». L’ordinanza del 2011 era stata già prorogata nel 2013 e nel 2014. Per il Ministero della Salute, le attività di sorveglianza veterinaria “sono indispensabili per garantire l’attuazione delle misure di prevenzione che interessano l’uomo stante il carattere zoonotico della malattia”. Nel corso del 2015, il Cesme presso l’Izs di Teramo ha confermato la circolazione del virus West Nile con positività negli equidi in Emilia Romagna, Lombardia, Veneto, Piemonte e Puglia; in organi di uccelli stanziali appartenenti a specie bersaglio in Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Sardegna; in organi di uccelli selvatici trovati morti in Emilia Romagna, Lombardia e Sardegna e in un pollo nella regione Sicilia.
Positività sono state confermate anche in 98 pool di zanzare, distribuiti nelle regioni Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Piemonte. Le analisi condotte nell’ambito della sorveglianza entomologica e ornitologica, hanno confermato la presenza del West Nile Virus lineage II in tutte le regioni ad eccezione della Sardegna nella quale è stata dimostrata la circolazione del lineage I, a dimostrazione della persistente circolazione virale.
Nel 2015 in Italia sono stati segnalati 36 casi confermati di malattia neuro-invasiva da West Nile Virus nelle regioni Emilia-Romagna, Piemonte, Sicilia, Sardegna, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Inoltre le attività di sorveglianza delle febbri virali estive hanno consentito di confermare dieci casi di febbre da WNV dei quali otto nella regione Emilia Romagna e due nella regione Lombardia.
7 gennaio 2016