La Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari del Ministero della Salute ritiene che il PNA sia è esaustivo e coerente con i contenuti dell’Ordinanza e che le attività previste dal PNA stesso possano garantire il raggiungimento degli obiettivi prefissati dalla raccomandazione dell’OMS e perseguire le finalità di prevenzione in sanità pubblica. La Nota della Direzione
L’Ordinanza del Ministro della Salute 4 agosto 2011 più volte prorogata dal 2012, è scaduta il 31 dicembre 2020. Come noto, con l’Intesa Stato Regioni del 15 gennaio 2020, è stato approvato il Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi (PNA) 2020 – 2025, attualmente in vigore, che ha recepito quanto raccomandato dalla risoluzione dell’Assemblea Mondiale della Sanità WHA 70.16 “Azione mondiale per lottare contro i vettori – un approccio integrato di lotta contro le malattie a trasmissione vettoriale” e con la quale l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha sollecitato gli Stati membri ad adattare le strategie nazionali esistenti a quella dell’OMS.
Il suddetto PNA è stato concertato nell’ambito del Tavolo intersettoriale istituito con Decreto ministeriale del 13 dicembre.
Nel periodo intercorso per l’elaborazione del PNA 2020-2025, entrambe le Direzioni Generali del Ministero della salute coinvolte, DGPREV e DGSAF, hanno ritenuto di reiterare sia il Piano nazionale integrato per West Nile e virus Usutu, già in vigore dal 2016, sia l’Ordinanza indicata in oggetto in modo da mantenere in vigore tutte le misure già esistenti, con particolare riferimento alla sorveglianza entomologica e negli uccelli selvatici che rappresentano il sistema di allerta rapido per l’attuazione dei provvedimenti nei confronti della gestione delle trasfusioni di sangue, donazioni di organi e tessuti, mirati a limitare la diffusione della malattia nell’uomo.
Considerato che quanto contenuto nel Capitolo 3, allegato 4 del PNA, in particolare i criteri, gli obiettivi e le suddivisioni geografiche in base al rischio, è esaustivo e coerente con i contenuti dell’Ordinanza citata in oggetto, si ritiene che le attività previste dal PNA possano garantire il raggiungimento degli obiettivi prefissati dalla raccomandazione dell’OMS sopra riportata e perseguire le finalità di prevenzione in sanità pubblica.