Il trevigiano Luca Zaia governatore leghista di Palazzo Balbi, il padovano Clodovaldo Ruffato che presiede il consiglio regionale ed il veronese Franco Bonfante vicepresidente democratico dell’assemblea Franco Bonfante: saranno loro, salvo sorprese, i tre rappresentanti del Veneto che affiancheranno i parlamentari di Camera e Senato (e gli altri elettori regionali) nella scelta del successore di Giorgio Napolitano alla Presidenza della Repubblica.
La loro nomina, non ancora formalizzata, risponde ai requisiti «istituzionali» indicati nei giorni scorsi dalla Conferenza dei consigli regionali che ha suggerito, appunto, una scelta che privilegi le figure poste a capo dell’esecutivo (Giunta) e del legislativo (Consiglio) in un rapporto di due a uno tra maggioranza e opposizione (ogni Regione esprime tre delegati, ad eccezione della Valle d’Aosta che ne indica uno soltanto) rispettoso del detttato costituzionale e della prassi già adottata in passato. Il trio, comunque, dovrà essere designato direttamente dai sessanta consiglieri di Palazzo Ferro-Fini e oggi stesso la conferenza dei capigruppo stabilirà la data e le modalità della seduta dedicata alle nomine. A rompere il silenzio sulla missione “presidenziale” è stato in serata il governatore Zaia, che ha escluso anche il sostegno a due candidature circolate negli ambienti di centrosinistra: «Parteciperò all’elezione del nuovo Capo dello Stato», ha fatto sapere «ma non darei mai il mio voto a Romano Prodi né ad Emma Bonino». Poco dopo la scelta di Bonfante è stata confermata dal capogruppo del Pd Lucio Tiozzo: «È emerso un criterio istituzionale che ci trova d’accordo e che intendiamo rispettare». Più abbottonato “Valdo” Ruffato: «Vedremo, vedremo, non ne abbiamo ancora discusso», si schermisce la vecchia volpe pidiellina. La scelta dei tre, in effetti, appare scontata e non soltanto sotto il profilo dell’alchimia politica. Zaia è la figura più prestigiosa del gruppo leghista, il più numeroso in Regione; Ruffato dirige i lavori dell’assemblea con equilibrio e rigore ampiamente riconosciuti; Bonfante è amministratore di esperienza e capacità. Non è tutto. Occorrerà stringere i tempi. La segreteria generale del Quirinale, tramite una lettera alla Conferenza dei Consigli regionali, ha sollecitato i presidenti delle assemblee ad «accelerare le procedure per l’elezione dei grandi elettori regionali». Un invito a fare presto perché – è la voce ricorrente nei palazzi romani – la scelta del nuovo Presidente potrebbe essere anticipata rispetto alle previsioni.
Filippo Tosatto – Il Mattino di Padova – 3 marzo 2013