In attesa del «rosso» governativo il Veneto resta (con buona probabilità) «giallo» ma attenzione, soltanto al mattino. Dalle 14, infatti, si vestirà d’«arancione». Nessun daltonismo. Solo l’ultimo coniglio uscito dal cilindro del presidente della Regione Luca Zaia. La nuova ordinanza, alla firma oggi guarda in faccia l’evidenza: in Veneto ci sono troppi contagi ma, soprattutto, la curva non sta scendendo. E costi quel che costi va piegata. Subito.I numeri restano brutali: ieri si contavano altri 112 morti e le salme, in alcuni territori, non trovano pace neppure prima del funerale. Non si sa più dove metterle. Letteralmente
In questo quadro non conforta che il numero complessivo dei ricoveri «tenga»: più 25 in area «non critica» per un totale di 2.957 e meno 6 in intensiva che è a quota 370. Il punto è che le «uscite» non sono tutte dimissioni: parte dei pazienti che entra in sub intensiva e in intensiva ne esce solo per finire all’obitorio. Medici e infermieri fanno miracoli ma non basta più. La curva va piegata per evitare nuovi lutti ed evitare il tracollo del sistema sanitario. E allora, dopo la «zona gialla plus», il Veneto sceglie una «mini zona arancione» col placet di Anci. La ratio dell’ordinanza è semplice: vietati gli spostamenti fra Comuni a partire dalle 14 e fino alle 22 quando scatta come sempre il coprifuoco. L’obiettivo è chiaro e lo spiega Francesca Russo, direttore del Dipartimento di Prevenzione della Regione: «Dall’esperienza sappiamo che ci si sposta verso i centri maggiori per comprare i regali di Natale o per un aperitivo nel pomeriggio. Nei negozi si entra in pochi ma le abbiamo viste tutti le code all’esterno, nell’attesa si sta lì a chiacchierare e non va bene. Ecco il perché di questa scelta».
L’idea è che chi proprio deve andare fuori comune ci vada di mattina, ma dovrebbe essere la minoranza, e che invece, nel pomeriggio, ci si limiti alle commissioni sbrigabili sotto casa. Tanto che al punto 9 l’ordinanza raccomanda «fortemente» proprio questo schema. Si parte domani ed è evidente che si cerca così di scongiurare il ripetersi degli ultimi week end «come niente fosse». Ma, specifica Russo, «Si può pensare che la vita scorra come sempre solo se si portano i paraocchi. Togliendoli ci si accorge di ciò che sta succedendo negli ospedali». Toni forti e inediti da parte della donna che sta guidando la macchina della prevenzione veneta nel mare in tempesta della pandemia.
Il principio, si diceva, è semplice. Molto articolato, invece, il complesso pacchetto di deroghe previste dall’ordinanza. Si parte dai classici: sì agli spostamenti fuori comune dopo le 14 «per comprovate esigenze lavorative, per studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità, o per svolgere attività non sospese o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune». Tradotto: lavoro, salute e anche supermercati come specifica Zaia se non sono presenti nel proprio comune.
Procediamo: «è sempre ammesso il rientro presso l’abitazione». Ma è sempre ammesso come deroga andare anche dal parrucchiere, dall’estetista, in lavanderia. Per chi pranza al ristorante, l’importante è che si rientri dopo aver consumato il pasto ma è possibile anche oltre le 14. Via libera anche a tutti gli spostamenti relativi a minori, «recuperare» il figlio dalla casa dell’ex coniuge in un altro comune, per fare l’esempio più classico. Sì anche agli spostamenti per matrimoni e funerali ma anche se si deve prendere un bus, un treno o un aereo «per esigenze proprie di viaggio e per accompagnamento di altri soggetti» così come si può raggiungere sempre e comunque la seconda casa. Se si soggiorna in una struttura ricettiva «o simili, il comune di “riferimento” dal cui territorio operano le limitazioni è quello in cui si trovano l’albergo, seconda casa o simili». «Non faccio l’educatore, è una soluzione di equilibrio» ha detto ieri Zaia che, in prima battuta aveva escluso la necessità di autocertificazione per gli spostamenti oltre le 14.
Alla fine, invece, l’autocertificazione sarà necessaria, pena «le sanzioni previste dalla normativa di legge». Pertanto dopo le 14 chiunque dovrà girare con un modulo di autocertificazione al seguito se non vuole rischiare sanzioni. Riconfermate, infine, tutte le misure delle precedenti ordinanze, dal «divieto di passeggiata» in centro agli ingressi contingentati nei negozi.
Infine, si attende l’intesa formale col ministero della Salute, premessa, come in passato, per strappare ristori aggiuntivi.