Primo incontro di lavoro dei nuovi direttori generali di Ulss e Aziende ospedaliere con il governatore Luca Zaia, l’assessore Luca Coletto e il segretario generale della sanità Domenico Mantoan.
I manager, dopo la nomina, sono chiamati a comporre il loro staff – la triade il direttore sanitario, amministrativo e dei servizi sociali – indicando alla Regione i nomi “graditi”. «Scegliere chi volete, in totale autonomia, sappiate solo che risponderete in prima persona del loro operato», le parole di Zaia, che ha annunciato l’approvazione entro gennaio della delibera per l’apertura notturna dei reparti specialistici degli ospedali per abbattere i tempi d’attesa. Per il resto, ribadito il vademecum dei dirigenti regionali: niente incontri di lavoro al bar o al ristorante, rigore nel bilancio, auto di servizio limitata all’indispensabile. Ai dg si rivolge anche il presidente della commissione sanità Leonardo Padrin, invitandoli a «prudenza e ragionevolezza» nell’applicazione dei tagli – 0,5% per l’ospedalità privata e 10% per gli ambulatori del privato accreditato – rispetto alla spesa del 2011: «È positiva la piena responsabilizzazione dei direttori nel valutare il fabbisogno dei loro territori e nel coniugarlo con gli obiettivi di budget prefissati», afferma il pidiellino «ma credo sia necessario un approfondimento tematico, in particolare per la sanità privata ambulatoriale, da sempre partner affidabile del pubblico nell’erogare servizi ai cittadini in tempi rapidi e con costi inferioria quelli delle strutture pubbliche». I servizi privati in Veneto valgono appena il 2% della spesa sanitaria totale, cioè circa 170 milioni su 8,5 miliardi di euro: «Con le misure di contenimento e di risparmio adottate dalla Giunta», conclude Padrin «la spesa per gli ambulatori del privato accreditato verrà ridotta del 20%, scendendo a 140 milioni. Con un simile taglio si rischia, però, di penalizzare i servizi ai cittadini, di allungare le liste di attesa, di mettere a repentaglio professionalità e livelli occupazionali di queste strutture. Per questo ho chiesto una verifica puntuale sui dati di accesso, costi di partenza, obiettivi di risparmio e impatto territoriale».
10 gennaio 2013 – Il Mattino di Padova