Luca Zaia ci riprova. Sono almeno 10 anni che chi governa la sanità in Regione prova ad affrontare, con delibere e direttive, uno dei guai maggiori della sanità véneta: le attese per visite ed esami. Lui stesso nei primi 5 anni di mandato ha spesso ripetuto: «La nostra sanità funziona da far invidia in Italia dal momento in cui il paziente si trova di fronte ai salutari, ma abbiamo il problema del tempo d’attesa che ci vuole per arrivarci, davanti al medico».
E nonostante Zaia in campagna elettorale abbia divulgato dati per dimostrare che le attese erano diminuite, questa resta una spina nel fianco. Tanto che appena 2 settimane dopo la rielezione Zaia è piombato a una riunione a Vicenza di tutti i dg delle Ulss per ridare l’ordine di tagliare le attese, e ha depositato in Consiglio regionale una proposta di legge (ora controfirmata dai capigruppo leghisti-zaiani Nicola Finco e Silvia Rizzotto) sul “Governo delle liste d’attesa in Regione Veneto», vuole sia votata presto. E martedì, in commissione Sanità del Consiglio, ci sarà già l’illustrazione.
QUATTRO CLASSI DI PRIORITÀ. Perché tutto funzioni, ovviamente, occorre che il medico che prescrive l’esame al paziente assegni l’appropriata “classe di priorità”. Ma una volta assegnata, scrive Zaia, i tempi devono essere rigorosi. Per la classe U-urgente l’esame-intervento andrà fatto entro 24 ore. Per la classe B-breve attesa, in 10 giorni. Per la classe D-differita: 30 giorni. Infine classe P-programmabile: entro 60-90 giorni. Le Ulss avranno l’obbligo di rispettare questi tempi anche ricorrendo a convenzioni con i privati. La proposta di legge impone alle Ulss di rispettare i tempi almeno nel 90% dei casi, con deroga di massimo 10 giorni per gli altri.
“PRENDERSI IN CARICO”. È un concetto base della proposta di legge. Se un paziente considerato “caso U-urgente” ha poi bisogno di altri accertamenti, l’Ulss dovrà organizzarsi perché sia lo stesso medico specialista a “prendersi in carico” il malato lungo tutto il suo tragitto successivo.
NUMERO VERDE PER LE DENUNCE CHI SBAGLIA DECADE. Altra novità che di cui di sicuro tutti i cittadini prenderanno nota: Zaia vuole che il Servizio ispettivo della sanità che avrà base in Regione abbia un numero verde a cui chiunque potrà rivolgersi «per segnalare criticità legate ai tempi di attesa». E se poi gli ispettori verificheranno reiterate mancanze, il dg dell’Ulss «decadrà dall’incarico», o il privato perderà l’accreditamento in Regione.
PRENOTAZIONI SEMPRE. E VISITE ANCHE LA SERA. Sempre nella riforma proposta, le Ulss non potranno mai sospendere l’attività di ricezione prenotazioni (tramite il loro centro Cup) e dovranno organizzare visite ambulatoriali fino alle 23 almeno tre giorni la settimana, e dalle 8 alle 12 nelle festività. Chi però senza preavvisare non si presentasse alla visita prenotata, dovrà comunque pagare la prestazione. In ogni caso le macchine per gli esami sanitari delle Ulss dovranno lavorare almeno 12 ore al giorno.
ACCREDITAMENTI. Infine la proposta prevede che per accreditare nuove strutture private serva il voto della commissione “Sanità” del Consiglio, ma se si tratta di ospedali di comunità, unità riabilitative sul territorio o hospice ci penserà la Giunta, sentita la commissione.
P.E. – Il Giornale di Vicenza – 26 luglio 2015