Luca Zaia vuole commissariare l’Istituto Zooprofilattico. Ma il ministro Lorenzin dice no: approvate la legge di riordino
Luca Zaia ha chiesto al ministero della Salute di commissariare l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, rimediando però un rifiuto. Ne dà notizia oggi il Corriere del Veneto con un articolo di Michela Nicolussi Moro, che fa riferimento a una lettera inviata al governatore il 31 ottobre dal ministro Beatrice Lorenzin in risposta alla richiesta del presidente del Veneto di procedere al commissariamento dell’IzsVe. Richiesta inviata al Ministero e di cui si era parlato nei mesi scorsi. Ora il ministro Lorenzin scrive: «Caro Luca, faccio seguito alla richiesta da lei formulata di avviare la procedura di commissariamento dell’IzsVe, nelle more della disciplina regionale di adeguamento alla normativa di riordino degli Istituti. La richiamata disciplina ha natura programmatica, è necessario pertanto che venga recepita in una norma di legge che ne disponga l’attuazione in coordinamento con l’intervento statale».
E continua: «Nell’auspicare che le Regioni e le Province autonome di riferimento provvedano con sollecitudine a concludere l’iter legislativo di riordino dell’Istituto, esprimo piena disponibilità a riconsiderare la sua proposta all’eventuale verificarsi dei presupposti segnalati».
Insomma, per cambiare direttore generale, cda e revisori dei conti dell’Izsve, scrive il Corriere, “le Regioni Veneto e Friuli e le Province di Trento e Bolzano(realtà di riferimento della struttura) devono votare la legge di riordino di tali enti. Le altre giunte sono a buon punto, perché cercare di accelerare la pratica con l’intervento del ministero invece di limitarsi ad approvare lo stesso iter anche in Veneto? Da una parte il motivo «tecnico»: il mandato del dg dell’IzsVe, Igino Andrighetto, al comando da dieci anni, è scaduto nel 2013 ed è in prorogatio fino a nuova nomina. Perciò c’è bisogno di ridare stabilità ad un Istituto che è riferimento internazionale per l’aviaria, le malattie a trasmissione animale-uomo, la rabbia, la salmonella e molto altro”.
La giornalista avanza poi l’ipotesi che alla base delle intenzioni del governatore ci sia anche una motivazione politica, “si vorrebbe mettere a capo dello Zooprofilattico Ilaria Capua, la scienziata-deputata che ci lavora (ora è in aspettativa) e che Zaia due anni fa non è riuscito a trasferire nella Torre della ricerca della Città della Speranza. Operazione avversata da Andrighetto, perchè avrebbe costretto l’Istituto a comprare o ad affittare uno dei due piani della torre riservati alla virologa (l’altro lo pagava la Regione), a costi troppo alti”.
Fin qui il Corriere del Veneto. A margine va ricordato che la legge di stabilità, in discussione in Parlamento, negli articoli attuativi del Patto della Salute, fissa il termine di attuazione del riordino degli Izs, previsto dall’articolo 10 comma 1 del decreto legislativo 28 giugno 2012 n. 106, in tre mesi dall’entrata in vigore della manovra finanziaria (che era stata licenziata il 15 ottobre dal Governo ).
Regioni e Province Autonome dovranno adottare le disposizioni applicative del riordino degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali entro tre mesi. In caso di mancato rispetto di questo termine il Ministro della Salute provvede alla nomina del commissario dell’IZS e questi svolgerà funzioni transitorie fino all’adozione dei provvedimenti regionali attuativi. In ogni caso le Regioni e le Province Autonome provvedono alla costituzione dei nuovi organi degli IZS entro tre mesi dall’entrata in vigore dei provvedimenti regionali e in sede di prima applicazione di queste ultime, in caso di mandato rispetto dei tempi, si passerà al commissariamento.
a cura redazione Sivemp Veneto – 27 novembre 2014