Daniela Minerva. We don’t know, we don’t know… Sono infinatemente di più le cose che gli scienziati non sanno su Zika di quelle che hanno scoperto in questi mesi, durante i quali negli Usa più che altro – si sono dati un gran da fare (e la letteratura scientifica è piena di studi) soprattutto per capire il virus e come mai, dopo decenni, ha cominciato a essere così invadente.
Trasmissione e tempi di sopravvivenza nel nostro corpo sono ancora incerti, e nei siti istituzionali delle autorità sanitarie si leggono cose a volte contraddittorie; ma sempre è detto chiaramente che le certezze sono poche. Tra queste i mezzi di contagio: le zanzare e i rapporti sessuali. La certezza più certa, però, ce l’ha l’Oms: per Brasil 2016 non ci sono rischi dice l’organizzazione; la stessa che per mesi e mesi ha ignorato gli allarmi Ebola dalla Costa d’Avorio e dalla Sierra Leone, e prima ancora persino flagelli come l’Aids. Ci dobbiamo fidare? Bah. L’Oms dice che le uniche a non poter andare sono le donne incinte, e aggiunge che in fondo laggiù è inverno, e zanzare ce ne sono meno. Spostare le Olimpiadi è forse troppo, ma almeno dire chiaro e tondo che Zika è un problema globale non sarebbe male.
Repubblica – 21 giugno 2016