L’Emiciclo ha approvato ieri la legge di riordino dell’istituto teramano dopo l’accordo fra D’Alfonso e il presidente del Molise Di Laura Frattura. L’istituto zooprofilattico sperimentale “Caporale” può tirare un sospiro di sollievo. Nel consiglio regionale di ieri mattina, infatti, è stata approvata la legge di riordino dell’ente che ne eviterà il commissariamento.
Il testo che ha ottenuto il via libera da parte dell’aula traduce nell’atto normativo l’accordo sottoscritto a Roma poco più di un mese fa tra il governatore Luciano D’Alfonso e il suo omologo molisano Paolo Di Laura Frattura.
L’intesa, che ha messo d’accordo le due Regioni competenti a legiferare sul riassetto dell’Izs, ha permesso di definire linee comuni necessarie per l’efficacia della norma superando anche le osservazioni della presidenza del Consiglio dei ministri alle precedenti disposizioni adottate dal consiglio abruzzese. Tra i punti contestati nel testo normativo approvato dall’Emiciclo a metà novembre dell’anno scorso c’era la possibilità di proroga automatica del contratto per il direttore generale dell’istituto Fernando Arnolfo. L’accordo di Roma, dunque, ha permesso di rimuovere questo ostacolo spianando la strada alla riapprovazione della legge di riordino entro la scadenza del 31 marzo. Spirato questo termine senza provvedimenti da parte dei consigli regionali di Abruzzo e Molise l’istituto zooprofilattico sarebbe finito di nuovo sotto commissariamento. E’ quanto prevede il decreto legislativo del 2012 che ha fissato le tappe del percorso per il riordino degli Izs a livello nazionale la cui applicazione è stata demandata alle Regioni nell’ambito del «Patto della salute” siglato con il governo.
L’allarme sul ritardo accumulato dalla procedura, che in prima battuta doveva essere chiusa entro il 31 dicembre 2014, ma in prossimità della scdenza è stata prolungata di tre mesi, sono stati i 57 dirigenti del “Caporale”. In una lettera indirizzata a D’Alfonso a fine gennaio hanno ricordato le conseguenze negative derivanti dal commissariamento, a cui l’ente è stato già sottoposto per diciotto anni a cavallo tra il ’93 e il 2012, sottolineando inoltre le divergenze tra la legge approvata in Abruzzo e quella varata poco tempo dopo dalla giunta regionale molisana. A distanza di una settimana da quell’appello D’Alfonso e Di Laura Frattura hanno stretto l’accordo, i testi normativi sono stati armonizzati rimuovendo agli aspetti che avevano suscitato le osservazioni da parte della presidenza del Consiglio dei ministri.
Gennaro Della Monica – Il Centro – 12 marzo 2015