«Cari ministri…». È cordiale solo l’incipit della lettera che il commissario all’Ambiente, Janez Potocnik, ha inviato ai ministri Corrado Clini e Mario Catania. Per il resto è un duro atto d’accusa verso il provvedimento adottato dal Parlamento italiano che sospende per un anno gli effetti della direttiva comunitaria sui nitrati in agricoltura
«La Commissione – scrive Potocnik – è venuta a conoscenza attraverso la stampa ufficiale, piuttosto che i canali normali, che l’Italia ha approvato una legge (221/2012) per quanto riguarda la direttiva sui nitrati, che porterà a significativi danni ambientali con un maggiore inquinamento dell’acqua». Per il commissario si tratta di un’iniziativa «molto sorprendente che pone l’Italia in palese violazione dei suoi obblighi legali in materia di politica sia ambientale che agricola». La direttiva nitrati varata da Bruxelles pone dei limiti per lo smaltimento dei reflui zootecnici nei campi. Il limite concesso all’Italia – già in deroga alla norma dell’Unione europea – prevede 250 kg di azoto per ettaro. Una quantità insufficiente secondo gli allevatori, tanto che le Camere il 17 dicembre scorso hanno accolto la proposta di sospendere tale limite per un anno con l’obiettivo di ridefinire le aree a rischio-inquinamento allargando il perimetro ai centri urbani e industriali. Un percorso che non convince Bruxelles. «È senza dubbio utile ricordare che l’Italia – continua Potocnik – ha attivato nel corso degli anni, e dopo una lunga procedura d’infrazione, programmi d’azione per assicurare il rispetto della direttiva nitrati. La legge ora approvata, dunque, mina tanti anni di un lavoro sulla tutela delle acque. Questo porterà a costi enormi per la società. I
19.01.2013 Il Sole 24 Ore