Zootecnia. Riproduzione animale: controllo e tracciabilità genetica
Fondato nel 1938 per promuovere in Italia la diffusione della fecondazione strumentale in ambito bovino (la selezione delle specie insieme alle tecniche di allevamento sono all’origine degli importanti progressi in zootecnia), l’Istituto sperimentale italiano Lazzaro Spallanzani, rappresentato dal presidente di Aia Nino Andena, dal 1994 è deputato dal ministero delle Politiche agricole al controllo della qualità e della corrispondenza genetica al riproduttore del materiale seminale commercializzato in Italia.
“Un’attività importante a tutela di chi acquista e di chi produce seriamente – evidenzia il direttore Cesare Bonacina -. Dal 1995 abbiamo controllato oltre 50mila lotti e quella effettuata dall’Istituto è l’unica tracciabilità genetica ufficiale eseguita in Italia”. L’Istituto da supporto tecnico scientifico alla Regione Lombardia nell’ambito del controllo della riproduzione animale. Accanto a questi impegni istituzionali, è notevole l’attività di ricerca finalizzata alla riproduzione e alla selezione di tutte le specie di interesse zootecnico, con la partecipazione a bandi regionali, nazionali ed europei. Tra gli altri, ricorda il direttore sono attivi i progetti “Stranova”, che studia la resistenza alla Varroasi, malattia devastante per le api; “ProZoo”, che si propone di sviluppare nuove conoscenze anche genomiche per migliorare la fertilità bovina e suina, finanziati dalla Regione Lombardia. Finanziato con fondi Uè è il progetto di ricerca “Reprosel”, volto al miglioramento degli schemi di selezione dell’orata e del branzino. Tre le linee di ricerca attualmente finanziate dal Mipaf: “Sessibov” riguarda la produzione del seme sessato, testando l’efficacia dei metodi esistenti e indagando nuove tecnologie per migliorarne la produzione; “Riprowel” affronta i problemi del miglioramento del benessere e della longevità delle specie bovine, suine, ovicaprine ed equine allevate; “Fih’Grana” sta impegnando l’Istituto nello studio di fattori in grado di migliorare le qualità casearie del latte per la produzione del Grana Padano.
Il Sole 24 Ore – 8 agosto 2012